Acquisizioni Successo dell’Opa di Prysmian su Draka: adesioni oltre il 90%

Nonostante le ombre cinesi alla fine Prysmian è riuscita a portare a buon fine l’Opa sugli olandesi di Draka. All’offerta lanciata dalla società italiana ha aderito il 90,4% del capitale del gruppo olandese spianando così la strada alla creazione di un maxi-polo dei cavi che sarà presente in oltre 50 Paesi, con più di 90 stabilimenti, 20mila dipendenti e un fatturato di quasi 6 miliardi. In Borsa il titolo è salito del 3,48% nonostante non sia stata raggiunta la quota del 95% del capitale che avrebbe permesso di acquistare «forzatamente» le azioni residue. La soglia potrebbe essere comunque raggiunta grazie alla finestra di alcuni giorni che Prysmian potrebbe offrire agli azionisti indecisi e ritardatari per conferire i propri titoli. Il gruppo italiano ha offerto 8,6 euro in contanti più 0,66 azioni proprie per ogni azione Draka, per una valorizzazione del gruppo olandese salita dagli 840 milioni dello scorso 22 novembre, giorno dell’annuncio dell’opas, ai quasi 900 milioni attuali. I titoli Draka sono saliti in Borsa del 24% dal 22 novembre anche grazie all’effetto provocato dalla proposta dei cinesi di Xinmao che, offrendo un miliardo di euro, volevano strappare la società a Prysmian.

L’offerta cinese, che a gennaio è stata poi ritirata, aveva provocato la reazione dell’Ue vista l’importanza per l’Europa delle tecnologie detenute da Draka e del governo italiano che vedeva privata un’azienda italiana, Prysmian, della possibilità di diventare leader mondiale nel settore cavi.

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