Il giorno dopo è un vuoto ingombrante. Corso Bovio, lavvocato, linsigne giurista, il collega, l«avversario» dellaula non cè più. Palazzo di Giustizia si raccoglie nellaula Magna. Per tutti, «se nè andato un amico».
Cè il Procuratore della Repubblica Manlio Minale, ci sono il presidente di Corte dAppello Giuseppe Grechi e il presidente del Tribunale Livia Pomodoro. Ci sono molti magistrati, di quelli che ha «sfidato» nelle ultime inchieste milanesi, come Eugenio Fusco, Giulia Perrotti e Luigi Orsi, e soprattutto tanti colleghi. «È difficile pensare di andare avanti senza Corso Bovio - dice il presidente dellOrdine degli avvocati di Milano, Paolo Giuggioli -. Anchio ho pianto per la sua scomparsa». «Le condoglianze e le affermazioni di stima di solito riservate a qualcuno che ci lascia - aggiunge lavvocato Giuliano Spazzali - sono spesso convenzionali. Invece, ho la certezza che questo dolore è assolutamente autentico e difficile da esprimere a parole. È sbagliato interrogarsi sulle cause di questa morte perché esse stanno dentro ciascuno di noi, almeno come possibilità».
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