Addio a Kitaj e alla Sonnabend, moglie di Castelli

Doppio lutto nel mondo dell’arte contemporanea: a Los Angeles è morto R. B. Kitaj, l’artista che negli anni Sessanta e Settanta stabilì una reputazione come antidoto figurativo all’arte pop e concettuale. Americano dell’Ohio, Kitaj, che aveva 74 anni, aveva fondato la scuola di Londra, ma nel 1994 si era auto-esiliato a Los Angeles dopo aver ricevuto critiche devastanti alla retrospettiva alla carriera organizzata dalla Tate Gallery. A New York è morta, sempre ieri, Ileana Sonnabend, il cui occhio, acume e l’alleanza con il primo marito Leo Castelli ne aveva fatto la più potente gallerista di arte contemporanea del suo tempo. Rumena di nascita, sposata a Castelli a 17 anni, Sonnabend è morta nella sua casa di Manhattan: aveva 92 anni e per oltre 40, nelle sue gallerie di New York e Parigi, aveva fatto conoscere al mondo i più grandi artisti dei due continenti, dai Minimalisti e i Pop americani all’Arte Povera, a varie correnti di arte concettuale, neo-espressionismo, neo-geo e oltre.

Hanno esposto con Sonnabend, tra gli altri, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, George Baselitz. Tra le sue mostre più chiacchierate degli ultimi decenni, quella del 1991 di Jeff Koons con Ilona Staller, in arte Cicciolina, in cui erano state esposte le sculture «vietate ai minori» della serie «Made in Heaven».

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