Addio ponte Ora sarà solo un souvenir

AlessandriaCittadella mon Amour: non si rassegnano gli alessandrini a veder crollare sotto i martellanti colpi di ruspe ed escavatori, il ponte più antico della città. Così bello con le sue arcate in mattoni rossi che risalgono alla fine dell'800, così terribile nella sua ostinazione di non far defluire il fiume Tanaro nelle giornate di piena. I lavori sono iniziati solo qualche giorno fa e ieri è stata demolita la prima campata, proprio per l'emergenza maltempo che si sta abbattendo sul Piemonte. Giovani e meno giovani passano accanto al cantiere, si fermano per guardare gli operai, soppesano ogni movimento di terra, consapevoli che davanti ai loro occhi sta crollando un pezzo di storia, che è anche la loro storia. E allora come non cedere alla tentazione di portarsi via un ricordo, un cimelio da trasformare in soprammobile, una pietra-ricordo alla quale aggrappare alcuni momenti della vita. «Quante volte ho fatto questo ponte in bici - ricorda con un sorriso nonno Gigi - mia moglie abitava dall'altra parte e ci davamo sempre appuntamento sotto l'ultima arcata». Ricordi ed emozioni che qualcuno è già pronto a trasformare in business, organizzando una vendita su e-Bay di pietre e mattoni «made in Cittadella».
Come era accaduto dopo l'abbattimento del Muro di Berlino: pietre e cemento che sembrano non finire mai dato che ancora oggi, a distanza di vent'anni sono ancora sulle bancarelle e nei negozi tedeschi. «Abbiamo intenzione di recuperare gran parte dei mattoni per regalarli agli alessandrini che ne faranno richiesta - spiega il sindaco Piercarlo Fabbio, intento a sorvegliare i lavori -. Chi vorrà un ricordo sarà accontentato. Per quanto riguarda la vendita su internet mi sembra più complicata, comunque è ancora presto per parlarne, visto che l'abbattimento è appena iniziato».
Il Cittadella è l'emblema di Alessandria ma è anche diventato il tragico simbolo dell'alluvione del 1994 che provocò morte e distruzione. E da allora ogni piena del fiume è vissuta con il fiato sospeso dagli abitanti della città piemontese, con la valigia in mano e pronti a scappare non appena l'acqua passa il livello di guardia. La primavera scorsa furono 6mila gli evacuati per il Tanaro in piena. Un amore - quello per il Cittadella - che si trasforma in odio nelle giornate di pioggia abbondanti. Gli alessandrini si erano abituati a vivere questo rapporto conflittuale con il ponte ma dopo estenuanti tira e molla tra i favorevoli e i contrari, qualche giorno fa il primo cittadino ha firmato il protocollo d'intesa con la Protezione civile per abbattere il Cittadella.

Ed ormai non si torna più indietro, neppure per le proteste dei soliti anarchici. Per la gioia dei nostalgici due arcate del Cittadella saranno mantenute accanto al ponte nuovo ed i nonni potranno raccontare ai loro nipotini di quel ponte che ha fatto la storia della città.

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