da Roma
Piovono interrogazioni sui tavoli di Europarlamento, Commissione ma anche Consiglio, sulla vicenda Olaf. «Necessario fare chiarezza - spiega Armando Dionisi (Udc-Ppe) - perché se si provassero responsabilità dellex presidente del Comitato di vigilanza Bruti Liberati, si tratterebbe di fatto gravissimo». Concorda Stefano Zappalà (Forza Italia-Ppe): «Occorre accertare al più presto ogni responsabilità».
E il perché non sta forse solo nel ruolo che ha potuto giocare Bruti Liberati nel suo impegno triennale presso gli uffici di supervisione dellOlaf, ma anche nellincarico che attualmente ricopre il magistrato italiano. Se si provasse che Bruti Liberati è stato quantomeno «negligente» nelle indagini richiestegli per la fuga di notizie, chiariscono alcuni dei parlamentari italiani del centrodestra, che affidabilità potrebbe avere come procuratore generale aggiunto presso il tribunale di Milano? Un ufficio - si fa notare - già pieno di spifferi da cui si dipanano informazioni su indagini e inchieste ancor prima di rendere note le possibili accuse ai destinatari? Il fatto poi che nella sua lettera di protesta al suo successore, linglese Rosalind Wright, lex capo della Vigilanza ammetta che i suoi uffici abbiano consegnato «schede di sintesi» (e cioè informazioni riservate) ai componenti della commissione Bilancio (CoCoBu) nel corso di una audizione, viene ad aggrovigliare ancor più la storia. «Cosa assolutamente proibita» ammettono dagli uffici dellOlaf. E allora perché furono distribuiti quei dati?
Ce ne sono di domande imbarazzanti che reclamano risposte al più presto, nella vicenda. Chi ha dato ad esempio carte scottanti - che in qualche modo aiuterebbero la loro difesa, per le irregolarità delle indagini Olaf - ai due ex dirigenti Eurostat sollevati dai rispettivi incarichi dopo la scoperta di un clamoroso ammanco di cassa? E chi era il «fornitore» di un giornalista tedesco, anchegli trascinato in tribunale e in attesa di giudizio - che quasi si vantava di ricevere materiale scottante dai vertici dellorganismo antifrode?
Lattenzione è comunque al momento tutta per il ruolo che nella vicenda avrebbe potuto avere lex presidente dellAssociazione nazionale magistrati. Ieri, nellemiciclo di Strasburgo, è stata presentata una dettagliata interrogazione a firma di uno dei vicepresidenti del Parlamento europeo (Mario Mauro), da due segretari di partito (Cesa per lUdc e De Michelis per il Nuovo Psi), dal vicepresidente del Ppe Tajani, da Brunetta e Gawronski (Fi-Ppe), Dionisi e Bonsignore (Udc-Ppe), Muscardini e Angelilli (An-Uen), Borghezio (Lega) e Battilocchio (Nuovo Psi).
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