Sul comunicato di convocazione della conferenza stampa cè scritto «Vittorio Adolfo segretario regionale dellUdc». Sì, perché è varo che Vittorio Adolfo si era dimesso, ma poiché «nessuno a livello nazionale ha valutato le mie dimissioni» eccoci qui. Tanto più che quelle dimissioni «erano state presentate non certo per lasciare il partito ma per azzerarne i quadri dirigenti». Non tutti, no, ma quelli che non funzionano più sì, di certo. Hanno nome e cognome: Sergio Cattozzo e Marco Desiderato, ecco, loro sono in cima alla lista. Ha o non ha vinto il congresso nazionale dello scorso fine settimana la corrente di Marco Follini, e cioè quella di Adolfo? Adesso, annuncia il segretario, sarà resa dei conti. E non pensino lorsignori «di far valere il fatto che Follini è stato eletto per acclamazione da tutti», perché «è la nostra corrente che ha vinto: nel comitato nazionale ci siamo da una parte io, Umberto Calcagno e Alberto Ronchi, tutti follinani, dallaltra parte cè Cattozzo: un risultato che parla da solo».
Dopo lazzeramento, che potrebbe riguardare anche la complessa situazione in quel della Spezia, scatterà la fase del potenziamento. E qui si gioca la partita vera. «La nostra terra di missione sarà Genova, dove siamo più deboli» spiega Adolfo. Tradotto, significa che verrà creata, ad affiancare la segreteria provinciale alla guida della quale resta Fabio Broglia, anche la segreteria cittadina, fino ad ora mai istituita dallUdc. Il nome che Adolfo ha individuato è quello del fedelissimo vicesegretario regionale Umberto Calcagno. Come ci si arriverà è ancora da stabilire. Adolfo, forte dei successi romani, potrebbe nominarlo senza troppe consultazioni.
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