Affitti, ecco le zone dove si può risparmiare

I prezzi più convenienti in zona Cenisio e Procaccini. Ma si registrano riduzioni sensibili anche in piazzale Corvetto e in piazza Siena e Bande Nere

Serena Cipolla

Da due anni i prezzi degli affitti sono in discesa. E dati alla mano, lo affermano tutti gli operatori immobiliari. Solo nei primi sei mesi di quest’anno sono calati tra il 5 e il 10% a seconda delle zone ma nonostante ciò, chi cerca un bilocale in qualsiasi zona di Milano non trova nulla sotto i mille euro. «Il motivo è che piuttosto che scendere sul canone fissato si preferisce tenere l’appartamento vuoto per lungo tempo - spiega il responsabile dell’ufficio studi della Gabetti Alessandro Ghisolfi - il singolo proprietario che ha comprato un immobile per investire ha pagato prezzi alti all’acquisto e vuole avere una redditività adeguata». È l’analisi che fanno tutti gli esperti del mercato oltre al fatto che tra tasse e imposte rimane ben poco a chi ha sborsato un capitale consistente per comprare il mattone. Oltretutto solo quest’anno e dopo dieci anni di rialzi si è fermata la corsa dei valori nelle compravendite. Sta di fatto che i cartelli rimangono appesi fuori dai portoni anche un anno, ma gli affitti non scendono. Alla fine piuttosto che pagare un canone tra gli 800 e i mille euro sono in molti a convincersi che l’acquisto è più conveniente. In alcuni casi, infatti, la rata del mutuo è inferiore al canone di locazione. «Le nostre agenzie sparse sul territorio - dice Ghisolfi - rilevano che i prezzi fanno scappare la gente». E aggiunge Claudio Lossa del listino prezzi della Borsa immobiliare: «L’offerta supera la domanda e l’inquilino può puntare sulla qualità. Per esempio contrattando la risistemazione dell’alloggio, piccoli lavori di ristrutturazione e giocare su un margine di sconto consistente. Certo, i costi gestionali dell’immobile sono alti e se il proprietario non scende è perchè ha speso soldi nella ristrutturazione». Però, secondo Guido Lodigiani di Tecnocasa l’aumento di case sfitte incomincia a farsi sentire tanto che in alcune vie e zone della città i prezzi di bilocali e trilocali sono scesi addirittura tra l’11% di piazzale Baracca e Corso Magenta al 16,70% di piazzale Maciachini, via Cenisio e Procaccini. Se è vero che scendono i valori delle case in affitto come nella zona della stazione centrale e di Maciachini dove c’è una forte concentrazione di extracomunitari e la sicurezza del quartiere è più a rischio, non è lo stesso per il centro storico che registra meno 10% per i bilocali in corso Vittorio Emanuele e meno 11,1% in Corso Magenta dove, per i trilocali, le richieste si sono ridimensionate dell’11,10 per cento. Chi, nonostante la dequalificazione della zona accetta di abitare nelle adiacenze della stazione Centrale può trovare un bilocale tra i 650 e i 750 euro al mese spese escluse, ma basta fare un centinaio di metri e arrivare in via Vitruvio, avvicinandosi a corso Buenos Aires, per pagare lo stesso appartamento circa cento euro in più. All’interno delle zone, inoltre, tra una via e l’altra ci sono scostamenti di prezzi consistenti: basta che il palazzo sia più vicino alla metropolitana o il quartiere frequentato dagli immigrati per fare oscillare sensibilmente i prezzi (vedi box). Cifre più contenute si trovano anche in Paolo Sarpi rispetto a un anno fa solo perchè i cinesi iniziano a comprare case, a prezzi inferiori, nelle adiacenze di Mac Mahon. Ora l’offerta è più elevata e i costi iniziano a scendere.

«Gli affitti rimangono comunque alti rispetto alla capacità di spesa dei potenziali inquilini - sostiene Guido Lodigiani - perchè l’aspettativa della remunerazione dell’investimento è alta. Alcuni proprietari, però iniziano a dare un valore alla serietà e alla solvibilità dell’affittuario. Così, sono disposti a una piccola marcia indietro sul prezzo iniziale richiesto».

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