Afghanistan, uomini e donne ballano in tv: censura del governo

Il premier Karzai interviene dopo le proteste del Consiglio dei religiosi islamici

da Kabul

Lo scandalo ha indignato i mullah, che hanno portato subito la questione fino ai vertici del governo. Proteste aspre e perentorie. Alla fine il premier Hamid Karzai non ha più potuto far finta di niente.
Così il governo afghano ha emesso un comunicato dai toni che non lasciano spazio a equivoci: «Condanniamo fermamente quanto accaduto». Al centro della querelle c’è il programma di una televisione privata nel quale uomini e donne ballano insieme, tenendo rispettosamente le distanze e, manco a dirlo, vestiti in modo più che rispettoso. Nulla di minaccioso a prima vista. Non così per il ministero dell’Informazione e della Cultura che ha preso posizione in maniera formale: «queste scene sono contrarie ai valori e alle tradizioni della società islamica e minano il senso morale nei giovani».
Ad ospitare le imperdonabili scene di promiscuità è stata la rete televisiva Tolo, la più seguita nel Paese, proprietà di due fratelli emigrati all’estero per cercare fortuna e poi rientrati nel Paese con l’arrivo delle forze della coalizione occidentale. Tolo ha mandato in onda le immagini durante la cerimonia della consegna di un premio a Kabul. Ora potrebbe andare incontro a grane serie. Il ministero ha detto che sottoporrà la visione del programma a una commissione governativa per stabilire se ha infranto la legge.
La rete Tolo in realtà non è nuova a eventi del genere ed è sovente sotto gli strali dei mullah per i suoi contenuti relativamente liberali.

Già nello scorso mese di gennaio il Consiglio religioso islamico, ultrapotente nella società afghana e in grado di esercitare una grande pressione sul governo, aveva chiesto al presidente Hamid Karzai di mettere la briglia alla tv privata.

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