Arezzo - E' morto ammazzato sull'auto che lo stava portando, insieme a quattro amici, a Milano, per vedere la sua Lazio giocare. Ucciso "sembrerebbe per un tragico errore di un agente" intervenuto per tafferugli tra tifosi, spiega il ministro dell'Interno Giuliano Amato. Che sottolinea anche: "Si sta ancora verificando l'esatta dinamica dei fatti". E la vicenda travolge il calcio in una domenica di follia tra guerriglia degli ultras laziali a Roma con assalti alla sede del Reparto volanti e del Coni, incidenti a Milano e bergamo, partite come Inter-Lazio e Atalanta-Milan rinviate, feriti, scontri e arresti.
Tafferruglio fra tifosi sull'autostrada Tutto accade, secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, intorno alle 9.10, nell'area di servizio Badia al Pino, lungo la carreggiata nord dell'A1, pochi chilometri prima di Arezzo. E' lì che si ferma una Renault Scenic con cinque tifosi laziali, tra cui cui Gabriele Sandri, 26 anni, romano, negoziante e dj, la vittima. Ed è lì che, secondo la polizia, si verifica "una violenta rissa tra gli occupanti di tre auto", tra cui quella quella con a bordo Sandri. A notarla sono gli agenti di due pattuglie della polstrada aretina di Battifolle, che stanno dall'altra parte dell'A1, fermi a fare controlli in un'area di servizio opposta a quella di Sandri.
Due colpi esplosi da un agente della Polstrada I poliziotti accendono le sirene delle loro auto, si avvicinano alla carreggiata. Uno degli agenti poi spara, due colpi, "al fine di indurre i partecipanti a desistere". Uno di quei due colpi potrebbe aver colpito Sandri, ma, è stato sottolineato dal questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe, per saperlo con certezza bisognerà attendere gli accertamenti balistici. Sull'auto di Sandri, riferisce un amico dei tifosi laziali coinvolti, estraneo però all'accaduto, non si accorgono subito di cosa è accaduto. 'Erano in auto e stavano uscendo dall'area di servizio - ha raccontato l'amico, riferendo un colloquio avuto con una delle persone che erano in auto con Gabriele Sandri - quando hanno sentito un rumore. Hanno pensato a una sassata, poi hanno visto Gabriele che stava male, perdeva sangue. Non comprendendo subito la gravità di quanto accaduto, e anche per lo choc, hanno continuato, per fermarsi al casello di Arezzo. Lì li ha fermati poi la polizia". Anche la polizia spiega che, dopo quanto accaduto all'area di servizio, l'auto dei tifosi laziali ha proseguito il suo viaggio verso Arezzo dove è stato richiesto l'intervento del 118, rivelatosi però inutile. Nessuna indicazione invece delle altre due auto che sarebbero state coinvolte nei tafferugli. Sembra che si siano allontanate. L'auto con la salma di Sandri viene portata alla caserma della polizia stradale di Battifolle dove arrivano anche gli investigatori della squadra mobile, il questore, la polizia scientifica. Il corpo del tifoso viene rimosso intorno alle 13.30. L'auto è posta sotto sequestro. Gli amici che erano con lui in auto sono portati in questura per essere ascoltati. Per il poliziotto scatta l'interrogatorio da parte del pm Giuseppe Ledda. La polizia nega che sia indagato.
Accuse alla polizia La caserma diventa anche meta di altri ultrà della Lazio, partiti da Roma dopo aver saputo della morte di Gabriele. Sono loro i primi ad accusare la polizia di quanto accaduto e negano gli scontri. "Non ci sono stati tafferugli, ma solo una piccola scaramuccia tra due auto di tifosi laziali e juventini. Il nostro amico è stato ucciso mentre era in macchina, l'auto che stava uscendo dal'area di servizio. Gli hanno sparato i poliziotti".
Il dolore del padre e del fratello del dj Alla caserma arrivano poi anche Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, e il padre del giovane. "Me lo hanno ammazzato con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte, con tutti i decreti di urgenza che hanno fatto me lo hanno ammazzato", dice Cristiano. L'avvocato Luigi Conti, amico della famiglia, afferma: 'E' stato un omicidio volontario, voglio vedere se avete il coraggio di mettervi contro la polizia". Il padre di Gabriele abbraccia a lungo il figlio Cristiano, piange e urla, accasciandosi a terra.
Il questore: "Un tragico errore" "E' stato un tragico errore". Lo ha riferito il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe. "Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone, che non erano stati individuati come tifosi, degenerassero con gravi conseguenze per entrambi". Ancora non chiarita l'esatta dinamica dell'episodio che ha portato . Il questore ha confermato che sono stati sparati due colpi a scopo intimidatorio, uno dei quali, ha aggiunto, ''ha colpito al collo Gabriele Sandri''. ''E' stato trovato il bossolo, non ancora l'ogiva'' che ha colpito il giovane, ha poi proseguito Giacobbe. ''Lo stiamo ancora cercando, stiamo cercando di capire che fine possa aver fatto perche' si vede il foro d'entrata del proiettile sul vetro posteriore'' ma non il foro d'uscita. ''Non è ancora certo - ha aggiunto Giacobbe - se il colpo che ha ucciso sia stato sparato dal poliziotto. Gli accertamenti balistici sono ancora in corso''. ''Siamo letteralmente, profondamente addolorati per quello che e' successo. Abbiamo interesse a che la verità sia accertata'', ha continuato. ''E' stato nominato un medico legale, è stato nominato un perito balistico, il pm sta interrogando ancora chi ha partecipato all'operazione'', ha proseguito il questore, aggiungendo che si sta agendo ''in piena sintonia'' e con ''la serena e coerente guida della magistratura'': ''Per cui abbiamo tutte le garanzie della legge e non abbiamo alcun motivo a derogare a questi principi''. Nessuna risposta alla domanda se ci siano indagati.
Rinviata Inter-Lazio Meazza chiuso, niente partita dopo la vicenda di Arezzo è stata rinviata a data da destinarsi. Lo ha annunciato la Federcalcio. Le altre gare della 12^ giornata della
serie A sono iniziate con 10 minuti di ritardo. Lo ha deciso la
Figc, in accordo con la Lega. Giocatori e arbitri sono scesi in campo con
il lutto al braccio. Nel pomeriggio il prefetto di Roma ha annunciato anche il rinvio di Roma-Cagliari, che era in programma alle 20,30 all'Olimpico.
San Siro: cori contro la polizia Non appena si è diffusa la voce che a sparare contro un tifoso della Lazio nell'autogrill vicino ad Arezzo era stato un agente, sul piazzale di San Siro circa 200 ultras nerazzurri si sono radunati e hanno intonato ripetuti cori contro le forze dell'ordine. Il corteo si è avvicinato all'ingresso riservato alle squadre, ma dopo pochi minuti è tornato compatto sul piazzale antistante allo stadio, sempre sotto il controllo delle forze dell'ordine.
Cameraman del Tg4 picchiato a San Siro Un cameraman che stava effettuando riprese per il Tg4 davanti allo stadio di Milano ha subito un'aggressione da parte di ultras ed è stato portato al pronto soccorso per essere medicato. "Ho effettuato due minuti di ripresa mentre i tifosi insultavano gli agenti - ha raccontato al telefono l'operatore televisivo -. Poi mi sono allontanato, ma sono stato aggredito alle spalle con calci e pugni. Non mi sono reso conto a quale squadra appartenessero i tifosi che mi hanno aggredito. Sono caduto a terra, hanno continuato a picchiarmi e mi hanno sfasciato la telecamera".
Sassi contro un commissariato A Milano gli ultras si sono scatenati contro le forze dell'ordine. Un corteo di circa 400 ultras di Inter e Lazio ha manifestato dopo la decisione del rinvio del match. I manifestanti hanno occupato le due carreggiate e dalla folla, qualcuno ha lanciato sassi verso un commissariato di polizia non lontano dal Meazza. ''Amato dimettiti'', ''per Raciti fermate il campionato, la morte di un tifoso non ha significato'', gli striscioni esposti nel corteo.
Scontri anche a Taranto, partita sospesa La giornata di follia del calcio non ha risparmiato le serie minori.
La partita Taranto-Massese (C1, girone B) è stata sospesa dall'arbitro al 13' del secondo tempo per le intemperanze di tifosi della squadra di casa che hanno infranto una delle vetrate che separano la curva nord dal rettangolo, lanciando fumogeni e tentando una invasione di campo.