da Roma
«Avevamo anticipato la possibilità di un insuccesso del governo Prodi, per quanto i tempi e i motivi della crisi siano in parte sorprendenti». Così Moodys, importante agenzia internazionale di valutazione del debito, commenta la caduta di Prodi. Tuttavia, almeno per il momento, le dimissioni del governo non hanno conseguenze sul rating (il «voto» di affidabilità) sul debito italiano: «Al momento - dicono alla Moodys - non modifichiamo le nostre aspettative sui rischi», mantenendo fermo il rating «Aa2» con prospettive stabili.
Anche Standard & Poors e Fitch, le altre due principali agenzie internazionali, sono caute. S&P ricorda la decisione, presa il 6 ottobre scorso, di abbassare il rating dellItalia da «A+» ad «Aa-», proprio a causa della debolezza intrinseca della coalizione di governo e allaspettativa di una incapacità di Prodi di introdurre riforme strutturali. «Le dimissioni del premier - si legge in una nota dellagenzia - confermano la validità di quello scetticismo; le previsioni restano stabili, e S&P monitorerà con attenzione gli sviluppi politici». Anche la britannica Fitch non modifica il voto sullItalia, che era stato già ridotto nellottobre scorso. «Siamo stati sempre molto pessimisti sulle capacità di questo governo di attuare misure di risanamento oltre a quelle contenute nella finanziaria 2007, proprio a causa del rischio politico», affermano gli analisti inglesi. La preoccupazione è che, nel caos politico, lItalia perda la via delle riforme.
«Ci risiamo», ritorna lItalia dei governi che durano un anno, commenta il Financial Times. Il rischio, secondo il quotidiano della City, è che linstabilità politica pesi molto sulleconomia.
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