Gianluigi Nuzzi
da Milano
Da due settimane i pm Eugenio Fusco e Giulia Perrotti della procura di Milano indagano sulla scalata di Stefano Ricucci al Corriere della Sera. A metà ottobre, infatti, il nome dellimmobiliarista romano è stato iscritto nel registro degli indagati con lipotesi di aggiotaggio in relazione alla compravendita di titoli Rcs fino allottobre di questanno. Unipotesi di insider trading, invece, è ancora allo studio e non è stata formalizzata. Ma di fatto su Rcs raddoppiano le indagini e Ricucci risulta indagato proprio per lo stesso reato, manipolazione sul titolo Rcs, sia dalla capitale, dove il fascicolo è seguito dal pm Giuseppe Cascini, sia, ora, dai sostituti di Milano.
Qui linchiesta è ai primi passi. Gli atti nel fascicolo in mano a Fusco e Perrotti sono per ora davvero pochissimi. Oltre al documento dellavvenuta iscrizione disposta dai Pm e circostanziata come estensione dellanalogo reato addebitato per la vicenda Antonveneta vi è infatti unannotazione della polizia giudiziaria sul ruolo che Ricucci avrebbe avuto nella scalata Rcs. Top secret il contenuto. Ma è stata proprio questa informativa della Finanza a determinare liscrizione e lapertura formale del fascicolo.
Si tratta ora di capire se e come potranno convivere le due inchieste sulla scalata Rcs. In effetti appaiono del tutto gemelle. Ed è stato proprio questo uno dei temi principali affrontati dai magistrati milanesi che a Roma hanno incontrato i colleghi di piazzale Clodio. Un confronto aperto sui vari filoni di indagine. Da Antonveneta a Bnl/Unipol sino, appunto, a Rcs. Formalmente i sostituti delle due procure sembrano aver trovato un raccordo assai semplice: continuano entrambe a indagare per aggiotaggio definendo via via la competenza territoriale. Quello manipolativo potrebbe andare «in carico» ai Pm di Milano, mentre quello informativo sarebbe dei romani. O viceversa. La questione insomma è aperta. Più definita invece quella sullindagine Bnl visto che anche a Milano si è di recente aperto un fascicolo, dopo un secondo esposto presentato sotto la Madonnina dagli avvocati del Bbva. Entrambi i procedimenti sono contro ignoti ma in questo caso essendo la procura di Roma assai più avanti nellinchiesta, sembra che Milano cederà il passo. Nel frattempo Stefano Ricucci fa sapere di non avere nè personalmente, nè tramite la Magiste e neppure tramite società controllate o prestanome alcun conto corrente presso la Banca di credito cooperativo di piazza Gioacchino Belli a Roma , come invece parevano ipotizzare gli investigatori.
Sempre a Roma, infine, starebbe per concludersi, probabilmente entro due mesi, linchiesta sulla scalata ad Antonveneta da parte dellex Pop di Lodi.
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