Agnelli, il giallo della lettera Gabetti: «Dolore e delusione»

Nella missiva, anticipata dal «Giornale», la famiglia prende le distanze da Margherita de Pahlen

Agnelli, il giallo della lettera Gabetti: «Dolore e delusione»

da Milano

Fino a ieri sera allo studio di Girolamo Abbatescianni, il legale italiano di Margherita de Pahlen, della lettera scritta dai componenti della famiglia Agnelli e della cui esistenza ha parlato per primo il Giornale, non c’era traccia. È probabile, addirittura, che questa mattina la stessa Margherita e i suoi avvocati ne leggano il contenuto sulle pagine di un quotidiano, ancor prima di ricevere la missiva ufficialmente. Ma sarà anche importante vedere se la lettera, che oggi potrebbe diventare pubblica, porterà o meno le firme dei membri della famiglia che muovono le leve della galassia Agnelli. In caso contrario, se il documento non dovesse apparire firmato, si potrebbero ipotizzare alcune defezioni, oltre a quella comprensibile del figlio John Elkann, presidente dell’Ifi, nonché numero due di Ifil e Fiat.
Anche la decisione di rendere il documento pubblico appare singolare, che qualcuno interpreterebbe come una sorta di forzatura. La lettera, in pratica, informerebbe Margherita de Pahlen sulla decisione degli Agnelli di schierarsi dalla parte delle persone da lei citate a giudizio per avere il rendiconto dell’eredità paterna, cioè Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens.
Il contenuto viene definito molto duro e, se condiviso da tutta la famiglia, lascerebbe la figlia di Gianni Agnelli nel più completo isolamento. Di Gabetti e Grande Stevens, in particolare, i sottoscrittori della missiva parlano di persone da sempre di grande fiducia e scelte personalmente dall’Avvocato per la conduzione delle casseforti di famiglia. Da qui il massimo sostegno ai due top manager. Ieri, dai diretti interessati, è arrivato sulla vicenda un solo laconico commento: «È un fatto privato della famiglia che a me ha causato dolore e delusione. Su questo non parlo», ha tagliato corto Gabetti, a Milano per partecipare al cda di Mediobanca.
«L’azione promossa da Margherita Agnelli - si legge in un comunicato diffuso dall’avvocato Abbatescianni - non è rivolta né contro l’Ifi, né contro i suoi amministratori; d’altronde l’Ifi è società quotata in Borsa che non può essere identificata tout court con la famiglia Agnelli.

Inoltre - è ribadito nella nota - non vi è alcun conflitto con il resto della famiglia che certamente non ha motivo alcuno per ostacolare un processo di trasparenza e chiarezza fino a oggi negato dagli amministratori del patrimonio del padre di Margherita Agnelli». Il legale sottolinea, infine, come la donna sia «sorpresa della confusione tra management e rapporti personali e familiari».

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