Nonostante i traguardi raggiunti della tecnologia, in una città come Milano cè ancora gente che muore per il monossido di carbonio, quello che fuoriesce dalle stufette. E non accade in un quartiere degradato, ma in una delle zone più centrali della città.
È così, infatti, che, nella notte tra domenica e lunedì, ha perso la vita un uomo di 77 anni, Alessandro Fonti. Il monossido di carbonio che ha invaso la sua abitazione, in corso Garibaldi, proveniva da due stufe malfunzionanti con le quali lui e la moglie cercavano di riscaldarsi durante il sonno e la nottata, peraltro particolarmente rigida laltra notte.
Secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco - intervenuti sul posto con la polizia municipale e il personale del 118 - la vittima e la moglie, una 65enne di nome Maria Cornelia, si erano appena messi a letto per riposare quando, improvvisamente, forse a causa di un malfunzionamento, dalle stufe si è sprigionato del fumo.
Erano da poco passate le 2.30. Il signor Alessandro, accortosi subito di quello che stava accadendo, ha immediatamente cercato di dare lallarme al 118. Purtroppo, però, lanziano si è sentito male proprio durante la telefonata e non è riuscito a fornire l'esatto indirizzo ai soccorritori: nel giro di qualche minuto era già morto.
Davanti al suo corpo senza vita, una volta nell'appartamento, vigili del fuoco e sanitari del 118 hanno soccorso la moglie della vittima, lievemente intossicata e con una frattura a un piede provocata sembra nel tentativo di salvare il marito: la poveretta, infatti, nel tentativo di raggiungere velocemente il portone del palazzo e dare lallarme, è caduta fratturandosi una gamba.
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