Esiste a Genova da 29 anni grazie alla buona volontà di un gruppo di signore che si sono avvicendate nel corso del tempo anni con una missione precisa: aiutare le donne in difficoltà a causa di una situazione sociale difficile ad affrontare e superare la prova di una maternità. Così, nei decenni, il «Punto di appoggio alla vita» in via Lagustena 56 A, ha navigato a vista, grazie al lavoro dei singoli e allaiuto di alcune donazioni. «Il budget annuale si aggira intorno ai 30mila euro - racconta Giorgio Rocca, uno degli amministratori-mariti delle volontarie - e tale cifra arriva per una parte dall8 per mille elargito dalla Curia Arcivescovile, recentemente dal 5 per mille giunto direttamente alla struttura, oltre a raccolte di denaro organizzate da alcune parrocchie in occasione della giornata per la vita, elargizioni di sostenitori e volontari stessi e contributi di Provincia e Regione».
Il denaro serve per donare latte in polvere e pannolini, oltre ad altri generi di prima necessità a una novantina di donne ogni anno: neo mamme che vengono seguite fino a quando il loro bambino ha compiuto otto mesi. «Prima era un anno, ma abbiamo dovuto ridurre perché non riuscivamo a seguire tutte le richieste - racconta Maria Gabriella Di Giacomantonio, una delle volontarie storiche del Pav genovese -, le persone ci aiutano con vestitini usati e attrezzatura di seconda mano come seggioloni, passeggini, lettini e cose simili, ma il denaro serve per acquistare generi alimentari che le donne che vengono da noi non possono permettersi». E spesso, dopo la prima gravidanza, arrivano con i secondo bimbo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.