Il compagno Erich Honecker è arrabbiato nero, anzi rosso. Dal 1994 riposa su una spartana nuvola comunista in compagnia solo della storica foto dove bacia in bocca Breznev. Tanto gli basta per essere felice. Fino a ieri. Quando, dal mondo dei vivi, gli è giunta l’eco di una notizia terribile: il suo ex aereo presidenziale - un proletario Ilyushin 18 - si è trasformato in una suite per capitalisti. L’ex leader della «disciolta Ddr» non poteva credere alle sue orecchie. Il velivolo a bordo del quale aveva pianificato l’erezione del muro di Berlino, oggi è diventato «un hotel di lusso con una sola camera a cinque stelle». Sacrilegio. Come se un ex convento di clausura fosse declassato a casa d’appuntamento. Declassamento? I nuovi proprietari dell’aereo di Honecker parlano invece di «super valorizzazione per target di alta classe». Il quotidiano popolare tedesco Bild precisa che il progetto è di un imprenditore olandese che ha comprato il velivolo in disuso per far leva sulla «ostalgia», come viene indicata la «nostalgia» per la Germania «est» («Ost» in tedesco).
L'idea è quella di trasformare la fusoliera dell'Ilyushin 18, lungo circa quaranta metri, in una suite superaccessoriata per due per due persone offrendola già da metà luglio a 350 euro a notte nei pressi della città olandese di Apeldoorn. La camera avrà aria condizionata, idromassaggio, sauna, bar, tre schermi tv ultrapiatti, lettore dvd con tecnologia Blu Ray e videoteca, cucina con forno a microonde, connessione internet via cavo. La cabina di pilotaggio dell'aereo di Stato, che ha oltre cinquant’anni, sarà invece conservata intatta «per emanare - sottolinea Bild - il fascino dell'Est».
È l’ultima stravaganza in fatto di hotel «one room», vale dire con una sola (ma costosissima) stanza. Roba che, quando telefonate per la prenotazione, non dovete chiedere «c’è una camera?», bensì: «È disponibile “la” camera?». Già, perché negli «one-room hotels» di camera ce n’è una sola. Se volete accaparrarvela, dovete muovervi con qualche annetto di anticipo. La lista d’attesa è lunga, ma ciò che ritarda maledettamente i tempi è l’estrema limitatezza dell’offerta; del resto, un resort con un’unica camera fa presto ad affiggere il cartello «tutto esaurito».
Recentemente il Times, nella sua edizione online, ha pubblicato la classifica dei migliori 5 stelle, destinati però a brillare per un esclusivo cliente alla volta. Al massimo una coppia, giusto per non sentirsi troppo soli. Ma chi potrebbe essere il fruitore-tipo dell’albergo monouso? «Me lo immagino come un personaggio estremamente snob - risponde Alessio Maresca, responsabile pubbliche relazioni di una tra le più prestigiose catene alberghiere -. Un uomo (o una donna) che vuole assaporare un comfort esclusivo, circondato da un lusso da non condividere con altri, se non con se stesso o con la persona più cara». Una forma di turismo solipsistico a distanza di sicurezza dal prossimo. Al Mooghotel in Australia, all’hotel Everland in Francia e al The Single Room Hotel in Germania i rumori del vostro vicino di camera non li potrete mai sentire, per il semplice fatto che la camera accanto non esiste. Siete soli con voi stessi, in compagnia unicamente della vostra solitudine. E guai a chi vi disturba. Un oblio che ricorda un po’ la «scelta di vita» di chi vive da eremita rintanato in un monolocale con la macchinetta da caffè per una sola tazzina. Insomma, il massimo della tristezza, perché con una caffettiera per «una sola tazzina» è come se si escludesse a priori anche la possibilità che qualcuno venga a farti visita. Disperatamente soli oggi e per sempre. Ma la filosofia dell’ospite chic del «one-room hotel» potrebbe essere ben altra: ad esempio quella di fare colpo in maniera indimenticabile sul proprio partner. Come? Accaparrandosi in esclusiva l’unica suite matrimoniale con vista Torre Eiffel.
Che lo sposino voglia già dare un calcio al matrimonio?
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