Albertini visita l’arte di Tongiani

«Il maestro Tongiani riesce, come gli artisti di alto valore, a sintetizzare enfatizzandolo quello che in un ritratto e nelle figure non si riconosce da subito. C'è qualcosa di molto sensuale e mai volgare in queste opere».
Queste sono state le parole che il sindaco Gabriele Albertini ha detto all'uscita della mostra «Vito Tongiani. Dipinti 1998-2006» allestita all'Arengario, e che ieri mattina ha visitato accompagnato dallo stesso artista, autore tra l'altro del monumento a Indro Montanelli ufficialmente inaugurato, sempre ieri, ai giardini di via Palestro. Sono le donne, la loro femminilità e sensualità, il leit motiv dell'esposizione, il gesto di stendere con un dito il rossetto sulle labbra davanti allo specchio non meno intimo e sensuale dei seni scoperti. Donne intente a leggere, o a guardare - frequente il tema dello specchio - sdraiate o sedute in ambienti di ispirazione o ambientazione etnica, per forme e colori, tutti sgargianti quasi rigonfi di vitalità e sensualità. Con un particolare gusto e attenzione per i tessuti, dagli abiti agli arredi, ritratti nei loro particolari e minuziosi motivi, fino a rendere l'effetto di una tela consumata dall'uso e per questo così cara.

Una curiosità: uno dei quadri, «Giotto con tre modelle», ritrae, in un salotto assieme a tre donne, il cane di Tongiani, un levriero italiano. La mostra è a ingresso gratuito e resterà aperta in piazza Duomo fino al 7 maggio, con i seguenti orari: 9.30-13, 14-17.30.

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