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Alemanno: «Polverini dà garanzie sul sociale»

Una consultazione dei circoli, forse il 24 gennaio, cioè la data che il segretario laziale Alessandro Mazzoli aveva indicato per le primarie. È a questo che si pensa ora nel Pd, in attesa dell’assemblea regionale che con ogni probabilità darà a Emma Bonino il definitivo appoggio del Pd per le regionali. Assemblea che si terrà venerdì e non sabato, come pure si era detto. Un’anticipazione dettata, si apprende, da motivi organizzativi, ma dietro alla quale qualcuno nel partito vede una certa fretta da parte della segreteria di chiudere la partita. E se i mariniani non rinunceranno a rivendicare la primogenitura dell’idea Bonino (fu Bettini a lanciarla), chi non tacerà in assemblea saranno i franceschiniani, e c’è addirittura chi teme che possano avanzare in extremis una candidatura “interna”: il nome che ricorre è quello di di Silvia Costa, l’eurodeputata già assessore alla Scuola della giunta Marrazzo.
Ambienti vicini al Pd Lazio però fanno notare che la convergenza sulla Bonino è ormai così ampia che difficilmente qualcuno potrebbe prendersi la responsabilità di metterle i bastoni tra le ruote. Ecco che, allora, c’è chi non esclude che per Costa, donna e cattolica, potrebbe aprirsi il ruolo di vice. Un tema, quello del ticket, che però non sembra in cima all’agenda. Si inizia invece a parlare di comitato elettorale, e nel Pd c’è chi giura che non sarà certo un monocolore radicale.
Sul fronte opposto Renata Polverini continua a ostentare fair play: «Sono convinta - ha detto ieri a Sky Tg24 - conoscendo anche Emma Bonino, che sarà una campagna elettorale non urlata ma incentrata su temi concreti e che quindi consentirà alle persone di scegliere per davvero». «Purtroppo il caso Marrazzo - ha aggiunto - ha oscurato una regione che non ha avuto la capacità in questi anni di dare risposte concrete ai bisogni delle persone». Tra i problemi citati dalla Polverini «un bilancio concentrato per il 65% sulla spesa sanitaria che non dà un servizio efficiente di qualità; il problema della desertificazione delle industrie che cercano di scappare anche dopo la crisi che stiamo vivendo, una regione che non ha sviluppato settori importanti come il turismo». Polverini ha sottolineato che «noi abbiamo una regione che ha un patrimonio culturale, artistico, ambientale e territoriale importante che può e deve ritornare ad essere trainante per l’economia. Queste cose dalla precedente amministrazione non sono state fatte come dovevano».
Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco Gianni Alemanno. «Quella della Bonino - ha fatto notare - è una candidatura che merita rispetto, che dal punto di vista culturale e politico indica una scelta chiara: una scelta che va lontano dall’impostazione sociale e popolare che invece deve interpretare la città di Roma». Per Alemanno, questa scelta «è lontana dall’esigenza reale di una città che si deve riappropriare profondamente della propria realtà, identità, cultura e radicamento dei valori cattolici.

Dall’altro lato, c’è la possibilità di fare una grande operazione di carattere sociale, che la Polverini garantisce molto di più, in modo che ci sia una Regione e una città che aiutino tutti i processi di equità sociale».

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