Alemanno punta sul confronto

Grandi progetti e piccole soluzioni: Gianni Alemanno, ospite di un forum dell’Ansa, racconta la «sua» Roma del futuro, e spazia dalle prospettive per la crescita della Capitale a quelle per sciogliere nodi annosi, come le celebri buche stradali della Città eterna. Fino agli interventi sulla holding comunale, con la razionalizzazione delle società che «non c’entrano con il core business e limitano l’imprenditoria privata», e per «mandare avanti la città con risultati migliori e realtà più snelle». Ma, soprattutto, dopo i toni polemici degli ultimi giorni, il sindaco tende una mano all’opposizione, ricordando che in particolare la riforma di Roma Capitale va attuata con la collaborazione di tutti.
Alemanno comincia annunciando il varo ormai prossimo della «commissione Attali» alla romana, l’organismo di saggi che si ispira a quello voluto da Sarkozy per elaborare proposte per rilanciare la crescita economica della Francia. I componenti verranno nominati tra pochi giorni, e «l’idea - spiega il sindaco - è di varare entro il 30 settembre, insieme al piano di risanamento, una “banca progetti” da presentare alla città», una serie di proposte innovative per lo sviluppo di Roma. E qui arriva il primo segnale di distensione verso l’opposizione capitolina: «Dobbiamo fare marketing territoriale - sottolinea il primo cittadino - valorizzando quello che viene dalla precedente amministrazione, verso la quale non abbiamo nessun atteggiamento ideologico».
Una pagina nuova, insomma. Visto che la fase di risanamento dell’emergenza di bilancio può dirsi cominciata con l’arrivo «dei 500 milioni di euro del governo», e che altre risorse, insieme a servizi più efficienti, arriveranno dalla razionalizzazione delle spa comunali, è tempo per la nuova amministrazione di cominciare a programmare le strategie prossime venture della città. con un occhio al passato, «valorizzando» i progetti retaggio dell’era Veltroni, «valutandoli dal punto di vista tecnico».
Ma il campo sul quale Alemanno vorrebbe che maggioranza e opposizione giocassero nella stessa squadra è quello dove si discuterà di Roma Capitale. Anche qui l’appuntamento è per settembre, quando «si dovrebbe ripartire con la bozza Violante, che contiene un ddl specifico su Roma capitale che attua l’art. 114 comma terzo della Costituzione», attacca il sindaco, prima di aggiungere: «Mi auguro che sia sulle riforme costituzionali che sulle regole del gioco ci sia un forte dialogo perché questo è il viatico per riforme valide non di parte». L’altra metà della «rivoluzione» che cambierà il modo di amministrare Roma è l’opportunità di giocare il ruolo di «città-laboratorio» per federalismo fiscale e federalismo demaniale. Una «svolta storica», ricorda Alemanno, «perché siamo convinti che, al di là del giudizio delle amministrazioni che ci hanno presieduto, non è possibile governare Roma con gli strumenti a disposizione di un Comune». I modelli da seguire? Parigi, con il distretto federale dell’Ile de France, e Berlino, che come altre grandi metropoli tedesche ha lo status di «Land» federale, una «città Stato». «Caratteristiche che prevedono - secondo il sindaco - maggiori poteri e una prerogativa istituzionale più forte, in costante dialogo con l’altro Ente che è la Regione».
L’altro cambio di passo annunciato dal sindaco al forum dell’agenzia di stampa è quello sull’emergenza-buche: il 4 luglio il Campidoglio presenterà un piano per «riparare» le strade di Roma.

Quanto alla sicurezza, oltre al prossimo «patto» arriva la proposta di usare vigilantes-volontari in strade e piazze. E Alemanno valuta anche la nascita di un «museo di Roma», che racconti la Città eterna arricchendo l’offerta turistica capitolina. La nuova Roma è un progetto, e il sindaco assicura: per realizzarlo «farò di tutto».

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