Aler e Prefettura: via alla guerra contro gli abusivi

Case Aler, atti di vandalismo contro gli ascensori. Accade in via Stefano da Seregno, dove gli inquilini scendono in strada per protesta. «Protesta comprensibile» fa sapere Loris Zaffra, presidente dell’Azienda lombarda di edilizia residenziale: «Disagio che facciamo nostro e che provoca indubbiamente un grave danno agli inquilini e che pregiudica la sicurezza».
Risultato: tre denunce all’autorità giudiziaria negli ultimi mesi e, soprattutto, qualcosa come un intervento di manutenzione straordinaria ogni tre, quattro giorni. I responsabili? Zaffra parla chiaro: «Qualche spacciatore che non vuole visite sgradite nel palazzo e che tenta così di intimidire i suoi coinquilini». Spacciatori in azione e, senza forse, pure occupanti abusivi. Quegli abusivi che, ultimi dati diffusi da Palazzo Marino, sarebbero poco meno di cinquemila. Sì, avete letto bene: cinquemila case popolari occupate in città. Situazioni illegali che il prefetto Gian Valerio Lombardi non è disposto a tollerare. Come dire: gli uffici della prefettura stanno per dare il via a un autunno di sgomberi, mentre Aler con il gruppo di tutela del patrimonio è già riuscito a sventare qualcosa come 54 occupazioni a luglio e 19 su 19 ad agosto. Strategia contro l’abusivismo che continua perché, sostiene Zaffra, «occupare una casa cancella un diritto: i nostri inquilini sono persone perbene e desiderano vivere serenamente».
E il pensiero corre ai diciassettemila cittadini che hanno presentato richiesta per un alloggio popolare e che sono in attesa.

Così, mentre Prefettura, Aler e forze dell’ordine stanno mettendo a punto misure decisive di prevenzione dell’abusivismo e iniziative che garantiscano gli sgomberi, gli uffici del Comune preannunciano il censimento delle situazioni abusive, diciamo, difficili: quelli che, tanto per capirci, occupano con alle spalle una storia di vera disperazione e sofferenza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica