Alessandro Calligaris: «La qualità prima di tutto»

Il tavolo in sala da pranzo. Bello a vedersi, dunque leggero, trasparente, di forma ellittica. Pratico anche. Basta un movimento della mano per allungarlo, un gesto e voilà, i posti, da sei diventano dieci (si dice «ingegnerizzato»). Passiamo al salotto.
Il divano è l’angolo più accogliente della casa: quando ci accomodiamo, siamo predisposti al relax ed è insopportabile sentirsi scomodi. Il divano deve essere comodo. Ma anche pratico: l’appoggiapiedi deve esserci e sparire, magari sotto la seduta. Idem per il tavolino. E se il pouf diventa poltrona? Grande invenzione. Perchè la comodità è fatta di piccole cose, la bellezza pure. «Guai a perdere di vista la funzionalità - avverte Alessandro Calligaris, presidente dell’omonima azienda di arredamento, fondata dal nonno nel 1923 - siamo cresciuti in questi anni proprio perchè crediamo che tecnologia e design debbano facilitarci la vita, insomma, servirci». L’azienda è nata a Manzano, in Friuli, in quello che è denominato il «distretto della sedia». «Infatti, il nonno faceva le sedie - racconta Calligaris - Poi c’è stata la rivoluzione industriale, la produzione è aumentata e con gli anni ’80 il marchio è comparso su tutti i complementi d’arredo living, dal salotto alle camere da letto».
Oggi il gruppo vanta 600 dipendenti, cinque stabilimenti produttivi di cui uno in Croazia e distribuisce gli arredi in 90 Paesi. I negozi sono in ogni parte del mondo: a New York, Shangai, Lione, Parigi, Toronto, Seoul e Roma. I due monomarca si trovano a Milano, in zona Brera (via Tivoli) dal 2008 e, dal prossimo maggio, a Parigi, in Rue du Bac. Non solo. «Entro la prima metà dell’anno apriremo a Miami, a Washington e a Montreal - precisa Calligaris - Siamo determinati a conquistare più mercati esteri, senza trascurare l’Europa, Francia, Germania e Inghilterra. Crediamo che lo stile italiano piacca universalmente, come la moda e il cibo». Mosso da questa filosofia il gruppo cresce. Nell’ultimo anno il fatturato è stato di 150 milioni, il 55% dovuto all’estero. «Per le aziende che sanno investire c’è futuro - è certo Calligaris - C’è bisogno di bei prodotti e gli investimenti vanno studiati bene. Ad esempio noi non abbiamo mai puntato su cifre astronomiche, abbiamo prezzi abbordabili anche se non low cost».

Fra le novità in mostra al salone, Calligaris presenta il tavolo «Acacia», piano in cristallo e base simile a un tronco ramificato, la sedia «Skin», con monoscocca colorata, impilabile adatta anche all’esterno. E svariati divani, in pelle, in tessuto, trasformabili, adatti a tutti gli spazi.

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