Alex&Antonio, la strana coppia che può far decollare l’Italia

Il capocannoniere Del Piero ha convinto il ct a suon di gol, però dovrà giocare sulla fascia. Cassano più forte delle cassanate: «Grande soddisfazione, ma avrei rispettato le scelte di Donadoni»

da Roma

L’azzurro ritrovato. E per entrambi, coincidenza singolare, l’ultima apparizione con la maglia della Nazionale era stata contro la Francia. Antonio Cassano non la vestiva da quasi 21 mesi, Alex Del Piero da otto. Ecco perché il loro ritorno, alla vigilia dell’Europeo, suscita parecchia curiosità.
La storia azzurra della strana coppia è molto diversa. Più travagliata e breve quella di Cassano (10 presenze e tre gol), ricca di soddisfazioni ma anche sofferta quella di Alex (85 presenze e 27 reti, il bomber più prolifico tra i convocati di Donadoni).
Il barese debutta in Nazionale con il Trap in una fredda serata di novembre del 2003 a Varsavia, mentre l’Italia piange i militari morti a Nassirya. Gli azzurri perdono 3-1, suo il gol azzurro. È protagonista all’Europeo portoghese, chiuso con le lacrime dopo il gol alla Bulgaria, inutile per la qualificazione. L’arrivo di Lippi in panchina lo mette ai margini, anche per le sue «cassanate» alla Roma: solo due presenze con la Scozia a Milano e a Oslo con la Norvegia. Dopo il mondiale, quando è già emigrato al Real, il nuovo ct Donadoni decide di ripescarlo e così gioca a Napoli con la Lituania e a Parigi con la Francia. L’1-3 a Saint Denis (6 settembre 2006) sigla il suo addio temporaneo alla nazionale.
A inizio 2008 il barese torna nel mirino del ct, convinto che il tempo delle «cassanate» fosse finito. Le 5 giornate di squalifica per la sceneggiata in campo durante un Samp-Torino sembrano compromettere tutto. Ma da quel pomeriggio inizia la risalita di Fantantonio. La scommessa è vinta. Anche grazie all’amore di Carolina, pallanuotista del Nervi.
«Questa chiamata è una grande soddisfazione - ha raccontato ieri -. Ad agosto avevo sottolineato come il ritorno in nazionale per gli Europei fosse il mio obbiettivo. L’averlo raggiunto mi rende felice e orgoglioso. Ringrazio la Samp e i tifosi che sin dal primo giorno a Genova mi hanno fatto sentire come a casa. E ovviamente ringrazio Donadoni: ho precisato più di una volta che, al di là della sua scelta, il nostro rapporto non sarebbe comunque mutato perchè lui ha sempre mantenuto con il sottoscritto un rapporto fatto di stima e correttezza. Ora spero di essere utile alla sua causa».
Anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha voluto complimentarsi con Antonio: «Sei il migliore, in bocca al lupo. Avrà portato bene l’invocazione “metti a Cassano, metti a Cassano“, che era in un fortunato spot della mia campagna elettorale». «Sono davvero felice per Antonio: a Genova ha ritrovato l’ambiente giusto, ed è tornato ai suoi livelli. Questo ritorno in maglia azzurra è tutto merito suo», dice Gigi Riva, a lungo il «tutore» dell’attaccante barese in nazionale.
Dalla rinascita di Cassano al «sempreverde» Del Piero. Un inizio di stagione difficile dopo il titolo di capocannoniere in B, un gran girone di ritorno e il bis nella speciale classifica in A. Fa come Luca Toni, che segna più gol di tutti in Bundesliga, e pone il problema a Donadoni dell’abbondanza di bomber. La sua ultima immagine in nazionale è quella in tribuna a Kiev il 12 settembre 2007, Alex verrà convocato solo otto volte su diciotto da Donadoni, giocando sei incontri senza segnare mai.

Il tira e molla sulla sua convocazione finisce un mese fa, nel momento di fulgore agonistico dello juventino: i due si incontrano spesso sul campo di golf e Donadoni gli fa capire che non lo terrà fuori. Anche se Del Piero dovrà accettare il ruolo di esterno sinistro, sempre mal sopportato in azzurro. Ma lui all’Europeo ci sarà, il suo compagno di squadra Trezeguet (un gol meno di lui) no.

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