Il segretario politico del Pdl Angelino Alfano ha scelto la Lombardia per la sua prima uscita ufficiale davanti ai quadri del partito. Un segnale di attenzione per quello che è sempre stato il cuore pulsante del centrodestra, ma anche una sfida complicata lì dove correnti e signori delle tessere sono già al lavoro per dar la scalata ai coordinamenti provinciale, cittadino e regionale. Son tempi difficili e «lantipolitica rischia di travolgere tutti», sentenzia un politico di lungo corso come Giancarlo Abelli nei corridoi dellAtahotel di Pero dove ieri si è tenuta la prima delle due giornate dellAssemblea regionale degli eletti del Pdl in Lombardia. Un esercito a sentire i numeri snocciolati dal coordinatore Mario Mantovani: 17 senatori, 35 deputati («e nessuno ha cambiato casacca»), 30 tra assessori e consiglieri regionali, 4 presidenti di Provincia, 60 assessori e 107 consiglieri, 521 sindaci, 1.235 assessori e 3.337 consiglieri comunali. Sono «le cifre del buon governo del centrodestra» alza la voce dal palco Mantovani scatenando lapplauso di un popolo di amministratori che per il futuro però chiede di poter contare ancor di più. Di aprire una nuova stagione. «La stagione di un Pdl - spiega il governatore Roberto Formigoni atteso oggi per la sua relazione - profondamente mutato nel suo modo di essere. Consegnato alla base». E per questo chiede di «rilanciare una campagna straordinaria di adesioni al partito», perché «la stagione della democrazia è ormai cominciata».
Daccordo Mantovani che per la prima volta, forse forzato dalla chiusura a Roma del Tavolo delle regole che ha stabilito le modalità dei congressi, apre alla possibilità dellelezione anche del coordinatore regionale. Ma intanto annuncia il restyling. Un «cursus honorum» per arrivare ai vertici, in cui si cominci dai consigli comunali, candidature condivise senza «calare dallalto amici e parenti» e un partito unito che discuta nelle sedi adeguate non sui giornali. Che altrimenti «si divertono a fare di noi carne di porco». Poi la richiesta di unità e lappello a sostenere il governo di Silvio Berlusconi «uomo straordinario che ha fatto e farà la storia». In platea i ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa, i sottosegretari Laura Ravetto, Luigi Casero, Valentina Aprea e Giacomo Caliendo. «Se passa lidea di una testa, un voto ci adegueremo - ha detto Mantovani - ma penso che lanzianità di tessera sia più importante». Un modo, insomma, per evitare le tessere fatte allultimo momento in vista dei congressi. Per questo, in Lombardia «nascerà un ufficio di controllo dei tesserati». Chiamate a campione per evitare gli imbrogli.
Alfano detta i tempi per il rilancio del Pdl
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