Mosca - Aeroflot si ritira dalla gara per Alitalia. Lo annuncia la compagnia russa in una nota riferita da Bloomberg. Dopo una prima comunicazione in questo senso e una brusca smentita nelle scorse settimane, adesso è ufficiale. Portavoce della compagnia di bandiera russa hanno precisato che la comunicazione ufficiale sta arrivando al ministero dell’Economia italiano: Aeroflot non corre per l'acquisto della compagnia aerea di bandiera. Resta soltanto Air One. Un comunicato della società sostiene che il ritiro è legato alla "mancanza di informazioni critiche" e alle "condizioni di vendita" che avrebbero danneggiato il rilancio di Alitalia.
Il comunicato ufficiale Aeroflot ha deciso il ritiro dall’asta per Alitalia perché "è mancato l’accesso a tutte le informazioni", si legge nel comunicato con cui la compagnia ha dato notizia dell’abbandono della gara. La portavoce Elena Zokova ha precisato che le informazioni mancanti "riguardano la situazione nel campo delle attività commerciali e operative". "Le informazioni date hanno limitato le possibilità per Aeroflot di formulare un programma di risanamento da presentare", ha aggiunto la portavoce. "Dopo aver esaminato attentamente tutte le circostanze legate alla privatizzazione di Alitalia - si legge nel testo diffuso dalla compagnia - Aeroflot ha deciso di cessare la sua partecipazione alle procedure del concorso e di non presentare l’offerta definitiva per l’acquisto degli asset della compagnia italiana".
Titoli sospesi Alitalia è in netto calo dopo che Aeroflot ha detto che rinuncia alla gara per la privatizzazione. Ora Alitalia perde il 3,6% a 0,794, dopo aver toccato -5% alla riapertura dopo la sospensione. Con il ritiro di Aeroflot restano in gara, per non meno del 39,9% del capitale messo in vendita dal Tesoro, il fondo di private equity Usa Matlin Patterson e l’Ap holding del patron di AirOne Carlo Toto, sostenuta da Intesa. Il termine per la presentazione delle offerte dettagliate scade il 2 luglio. Restano in gara soltanto il fondo di private equity americano Matlin Patterson e l’Air One di Carlo Toto, sostenuta finanziariamente da Intesa.
Solo Air One in corsa: il piano prevede 2350 esuberi Il piano di Air One per l’acquisizione di Alitalia prevede circa 2.350 esuberi nel periodo 2008-2012, lo sviluppo del network sul lungo raggio, il rinnovo della flotta nel medio raggio e una riscrittura dei contratti di categoria per aumentare flessibilità e produttività. Queste alcune delle linee guida del business plan che il patron di Air One, Carlo Toto, sta mettendo a punto in vista della privatizzazione di Alitalia. Lo hanno riferito fonti presenti all’incontro che oggi i vertici della compagnia hanno avuto con i sindacati di Alitalia.
La difficile strada del risanamento In particolare, il piano prevede, complessivamente 1.600 uscite per il personale di terra, 450 per i piloti e 300 per gli assistenti di volo, per un totale di 2.350 unità. Sottraendo da questa cifra 550 prepensionamenti, il numero netto degli esuberi a fine piano 2008-2012, si attesta a 1.800, di cui 1.400 per il personale di terra, 300 per i piloti e 100 per gli assistenti di volo.
Sviluppo del lungo raggio Per quanto riguarda la flotta, secondo quanto riferiscono le fonti presenti all’incontro, Air One ha prospettato lo sviluppo del lungo raggio, la costituzione degli MD80 con gli Airbus nel medio raggio, che resta costante come volumi, e un incremento degli aeromobili regional.
Quanto alle risorse necessarie, il patron di Air One, Carlo Toto, avrebbe più volte sottolineato che i soldi sono l’ultimo dei problemi, visti i partner finanziari di cui dispone la cordata. Due, nell’esposizione del piano, gli slogan più ricorrenti: "L’Italia nel mondo, il mondo in Italia con Alitalia" e "Ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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