Alitalia, Cimoli si dimette dal cda di Air France

Atto dovuto dopo l’analoga mossa di Spinetta. Attesa per le mosse di Parigi, critica sul bando del Tesoro Bonanni (Uil) chiede il commissario

Alitalia, Cimoli si dimette dal cda di Air France

da Milano

A 24 ore dalle dimissioni di Jean Cyril Spinetta dal cda di Alitalia, anche Giancarlo Cimoli ha rinunciato al corrispondente incarico che ricopriva al vertice di Air France. L’atto rispetta la simmetria che esiste nell’incrocio azionario (2%) e nella rappresentanza nel cda, che risale al 2002 (ai tempi di Francesco Mengozzi). Non c’è simmetria, invece, nelle conseguenze: la mossa di Spinetta ha, di fatto, provocato il decadimento del cda di Alitalia, a Parigi invece non è successo nulla. In vista della gara per la cessione dell’Alitalia entrambe le azioni appaiono una sorta di atto dovuto.
Le due dimissioni hanno riportato forte attenzione sulle prossime mosse di Air France-Klm. La stampa parigina (La Tribune) riferisce che il gruppo franco olandese è molto critico sul bando del Tesoro («irragionevole e inaccettabile»), che apre i giochi «a un’enorme partita di poker» e che impedisce «di riorganizzare in profondità i collegamenti aerei». Malumore anche sul prezzo, ritenuto «esorbitante». Se La Tribune riferisce fedelmente il pensiero di Air France, questo conferma che Parigi contava di prendersi Alitalia a condizioni di svendita. «Air France è in una posizione di attesa e scruta da vicino i pretendenti. E potrebbe muoversi se un'offerta ostile ai suoi interessi spuntasse prima del 29 gennaio», scrive il giornale citando le dichiarazioni del direttore commerciale di Air France Christian Boireau secondo cui Air France potrebbe decidere di fare un'offerta «per non trovarsi esclusa dalla lizza».
Che nel 2004, all’atto della fusione tra Air France e Klm, ci fosse già spazio per un «terzo polo» e che quindi il progetto tenesse già conto di un’aggregazione di Alitalia, è stato rivelato ieri da Mario Monti che all’epoca, come commissario europeo alla concorrenza, esaminò e approvò l’operazione transnazionale. «Era già evidente - ha detto - nelle richieste sulla distribuzione degli slot. L’idea di Air France era che Alitalia risolvesse prima i problemi a casa propria».
Mentre mancano ormai solo dieci giorni alla consegna delle manifestazioni d’interesse, la situazione si è ingarbugliata con il decadimento del cda di Alitalia.

Sarà un vertice di pochi membri, e dovrà traghettare tecnicamente la compagnia dall’azionista pubblico a quello privato; e potrebbe essere anche l’occasione per la sostituzione di Cimoli, prossimo alla scadenza. Ieri il segretario delle Uil, Raffaele Bonanni ha rilanciato l’ipotesi del commissariamento, e - in una fase diversa da questa - non si tratta di un’idea irrealistica (più 0,3% ieri in Borsa)

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