da Milano
Alitalia, i lavori per la cordata italiana continuano a ritmo serrato: e starebbero già maturando i primi contatti tra i potenziali acquirenti della compagnia di bandiera e i sindacati. Per martedì prossimo, infatti, sarebbe in agenda un incontro informale e riservato a Roma tra una ristretta delegazione di esponenti sindacali e un noto studio legale, incaricato di «sondare il terreno». No comment dal vicepresidente di Anpav, Claudio Bonito.
Intanto, Bruno Ermolli, superconsulente del premier in pectore Silvio Berlusconi, prosegue nella sua ricognizione a tutto campo per chiamare a raccolta gli imprenditori italiani disposti a scendere in campo nella privatizzazione di Alitalia. Un dossier, questo, di grande complessità sul quale Ermolli sta lavorando da tempo e sul quale ora si attendono nuovi sviluppi con linsediamento del nuovo governo. E da Trieste la ripresa delle trattative con Air France-Klm viene auspicata da una voce autorevole, quella di Antoine Bernheim, luomo che, secondo il presidente Sarkozy, incarna al meglio i rapporti tra Italia e Francia, come possibile soluzione per dar forza alla cordata italiana: «Penso - ha dichiarato il presidente delle Assicurazioni Generali al quotidiano triestino Il Piccolo - che unalleanza con Air France che consenta anche lingresso nel capitale e nella gestione della nuova compagnia di importanti investitori italiani potrebbe essere una soluzione». Una candidatura di Generali? Bernheim è molto cauto: «Non è il nostro business», dice. Ma non esclude la possibilità di una partecipazione del Leone di Trieste quando, dopo lassemblea degli azionisti, gli viene chiesto cosa farà se verrà contattato da Silvio Berlusconi o dal consulente Bruno Ermolli che sta mettendo a punto il progetto. «Rifletteremo», risponde Bernheim, dopo aver indicato che al momento non cè stato alcun contatto: «Francamente no e non abbiamo nessuna fretta di essere contattati su questo punto».
I primi nomi dei potenziali acquirenti della cordata italiana sono usciti, comunque, allo scoperto: dopo linteresse per il progetto di Berlusconi espresso dal presidente onorario di FonSai Salvatore Ligresti, dal presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera e dal proprietario della Geox, Mario Moretti Polegato, anche i Benetton non hanno escluso un possibile coinvolgimento. Air One non ha mai nascosto di avere ancora un forte interesse a partecipare con un ruolo di primo piano alla privatizzazione di Alitalia, ma può essere necessario trovare un partner internazionale, più forte. Lufthansa, più volte chiamata in causa, ha ribadito di non essere più interessata al dossier. Mentre lattenzione di Aeroflot, coinvolta dopo lincontro in Sardegna tra Berlusconi e Putin, al momento si limita alla disponibilità a studiare il progetto ad un tavolo con i manager di Alitalia. Circolano anche altri nomi, come quello di Emirates, senza conferme. Il modello sul tavolo dovrebbe essere quello di una soluzione pubblico-privato: imprenditori, banche, ed una quota in mano a società pubbliche (le indiscrezioni insistono su un possibile ruolo della Cassa Depositi e Prestiti, di Sviluppo Italia, o di Fintecna).
Al governo resta inoltre il compito di fornire a Bruxelles le spiegazioni richieste sul prestito ponte di 300 milioni di euro: a questo proposito il rappresentante dellIstituto Bruno Leoni, Andrea Giuricin, sostiene che è «un aiuto di Stato».
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