Alitalia, Fantozzi: debiti per 2,3 miliardi di euro

E' questa la cifra fornita dal commissario strordinario della campagnia che dice: la data del primo dicembre per il decollo del primo volo Cai non è rinviabile

Alitalia, Fantozzi: debiti per 2,3 miliardi di euro

Milano - Alitalia ha debiti per circa 2,3 miliardi di euro. E' questa l'indicazione fornita dal commissario straordinario della compagnia di bandiera, Augusto Fantozzi, intervenuto alla trasmissione di Fabio Fazio 'Che tempo che fa' riconoscendo che c'é il rischio che i contribuenti possano pagare parte di questo debito qualora dalle negoziazioni in corso con Cai non si trarranno le risorse necessarie.

"Prima dei 300 milioni ricevuti dal governo con il prestito ponte, che per legge vengono restituiti dopo a quelli degli altri creditori, ho quasi altri due miliardi di altri creditori ordinari che hanno fornito beni e servizi ad Alitalia". Fazio ha poi chiesto se Alitalia dispone di questi soldi. "No, naturalmente, è evidente", ha risposto Fantozzi. "Ne ho una parte - ha proseguito il commissario -, che spero sia la più alta possibile, perché dipende dalla trattativa con la Cai, che sto facendo. Nessuno pensi che la trattativa non ci sia e che non sia vera. E' una vera partita, in cui tutti stanno giocando per i soldi e per la loro vita. E' una vera partita che si svolge sotto gli occhi di tutti". Fantozzi ha poi sottolineato che anche lui sta giocando una partita vera. "Da un lato devo far volare Alitalia, senza interrompere il servizio, e mi pare che stiamo facendo un esercizio difficile ma con l'aiuto di molti dipendenti ancora si resiste. Dall'altra parte devo proteggere i crediti di tutti i creditori di Alitalia". Fantozzi ha spiegato che di questi 2,3 miliardi non li possiede "tutti". Dovrà quindi "negoziare" con Cai: "Venderò tutto il residuo che non è moltissimo ma non è poco - ha aggiunto -: una cinquantina di aerei, partecipazioni, qualche bene immobile, qualche magazzino, motori e qualche altra cosa, cercando di ricavare il massimo possibile. Dopodiché sotto il controllo del tribunale fallimentare farò dei piani di riparto e assegnerò ai creditori". 

Primo dicembre data invalicabile "La risposta è no, non è possibile rinviare oltre il primo dicembre". Così ha risposto il Commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, a Fabio Fazio durante la trasmissione 'Che tempo che fa', sulla richiesta dei sindacati di far slittare il decollo del primo volo Cai al primo gennaio. Fantozzi ha poi precisato che i dipendenti "la tredicesima e gli stipendi li avranno, magari con quale ritardo nei tempi. I soldi ci sono ma i dipendenti devono capire che ci sono migliaia di creditori che hanno fornito beni e servizi alla compagnia e che potrebbero dolersi se si dovesse far volare Alitalia un mese in più". Il commissario ha poi fatto appello ai dipendenti affinché portino "rispetto verso gli utenti". "I rapporti miei con i sindacati e i dipendenti sono ottimi, vorrei però pregarli di avere lo stesso rispetto verso gli utenti".

Bisogna evitare che collassi all'improvviso il sistema dei trasporti aerei nazionali per una causa minima", dice Fantozzi. E "a tal proposito", spiega, potrebbe essere una soluzione valida "anticipare la riduzione di qualche volo in modo da poter far volare gli altri in sicurezza e magari in orario". "Tutti devono capire - sottolinea - che siamo in difficoltà. In particolare, devo fare in modo soprattutto di garantire la sicurezza del volo che è il bene supremo". 

Creditori "fratelli-coltelli" Fantozzi definisce i creditori della compagnia di bandiera come 'dei fratelli-coltelli'. "Abbiamo i debitori che non ci pagano, negli aeroporti cercano di sequestrarci gli aerei a terra e l'Eni che ci minaccia di non farci volare se non gli paghiamo la benzina. Insomma, fratelli-coltelli", ha detto Fantozzi.

"Tutti devono capire - ha proseguito - che Alitalia è una società insolvente in amministrazione straordinaria, che sta mettendo i propri dipendenti in cassa integrazione, tutti e a rotazione". "E' spiacevole constatare - ha sottolineato Fantozzi - che i più aggressivi nei confronti di una compagnia in difficoltà, peraltro italiana, importante e con la livrea della bandiera, siano gli italiani stessi".

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