Economia

Alitalia, le quattro condizioni di Barrot

Il commissario promuove il piano di salvataggio ma mette dei paletti. Martedì il via libera

da Milano

«La ricapitalizzazione di Az Fly e l'investimento di Fintecna in Az Servizi non costituiscono aiuti di Stato». È la conclusione del documento sul piano Alitalia che sarà discusso martedì a Strasburgo.
Bruxelles, però, introduce quattro condizioni che governo e banche devono impegnarsi ad assicurare «per garantire il rispetto del principio dell'operatore privato». Gli esperti di Bruxelles, guidati dal commissario Barrot, stanno decidendo se avviare la fase di formalizzazione, che porterebbe il dossier sul tavolo dei commissari martedì in vista di un via libera definitivo, o se invece prendere più tempo. Ipotesi che potrebbe anche comportare uno slittamento dei tempi alla metà di giugno. Secondo alcune fonti la decisione finale stabilisce che «né la parte relativa ad Az Fly, né quella relativa ad Az Servizi si configurano come aiuti di Stato». Tuttavia, per poter autorizzare le ricapitalizzazioni, la prima condizione da rispettare è che «Deutsche Bank dovrà impegnarsi senza riserve a garantire il buon esito dell'operazione», mentre il governo italiano dovrà assicurare che intende partecipare «nel pieno e incondizionato rispetto delle stesse condizioni e degli stessi prezzi» che Deutsche Bank e i privati saranno chiamati a rispettare.
Il via libera è anche condizionato a una clausola di «non ritorno» - terza condizione - in base alla quale non dovrà esserci nessuna possibilità, per le banche, «di recedere dai loro obblighi se l'offerta di ricapitalizzazione non riscontrerà un numero sufficiente di sottoscrizioni».
L'ultima condizione riguarda più specificamente l' investimento di 216 milioni della società pubblica Fintecna nella società Az Servizi e, in particolare, la possibilità che le plusvalenze superiori al 25% possano essere girate ad Az Fly.

Questo meccanismo potrà essere applicato «solo a patto che riguardi le plusvalenze superiori alla quota di riferimento del 25% e solo al termine di tutte le cessioni previste» o, comunque, «dopo il 31 dicembre 2008».

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