Et voilà, Alitalia parla francese. Il cda della compagnia di bandiera ha scelto Air France rispetto allitaliana Air One. Ma il passaggio nellorbita della società aerea dOltralpe - deciso allunanimità dal cda dopo otto e passa ore perché «il piano presentato risolve le criticità di tipo strategico, industriale e finanziario di Alitalia» - appare come una scelta rinunciataria per lhub di Malpensa e non solo. Allofferta più accettabile - rispetto allo scalo intercontinentale milanese - si è preferita quella dei francesi, che hanno una «visione miope».
Giudizio netto, quello del presidente della Regione Lombardia: «Pessimo segnale, ma ora la scelta definitiva spetta al governo che non può scherzare col fuoco». Governo che, secondo il cda Alitalia, deve decidere in fretta «entro il 15 gennaio perché la situazione è critica». Ma, avverte Formigoni, «il governo deve agire con criteri di massima trasparenza e massima corresponsabilità per una decisione che avrà influssi di rilievo sullintero paese». Altrimenti? «Se fa una scelta che penalizza Malpensa ammazza il Nord e ammazza lItalia». Dunque, conclude Formigoni, «è opportuno che il governo chiarisca sulla base di quali criteri la valutazione sarà compiuta» che, traduzione, vuol dire «una discussione trasparente, alla luce del sole e pubblica».
E se per il presidente di Air France Jean-Cyril Spinetta il futuro dellhub lombardo dal 31 marzo si declina in soli tre collegamenti intercontinentali (Tokyo, Delhi e San Paolo) con per tutte le altre destinazioni - compresa New York - un passaggio obbligato dallaeroporto Charles De Gaulle di Parigi, per lassessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, «Malpensa sopravviverà anche senza Alitalia». «A noi tocca andare avanti e difendere il nostro hub» sostiene lassessore lombardo: «Lo faremo senza remore continuando a percorrere strade alternative che nel frattempo abbiamo iniziato a percorrere».
Chiaro a chi ben conosce il peso di Malpensa sul bacino del nord e il ruolo strategico che riveste per il sistema Italia che la scelta del cda di Alitalia è romanocentrica ossia favorisce Fiumicino da cui, annotano anche i sindacati confederali, «saranno proposte un gran numero di destinazioni europee e intercontinentali, con tanto di riorganizzazione dellhub come Roissy e Schipol».
Ipotesi di una scelta per il futuro che, si augura Letizia Moratti, «sia dettata da criteri di mercato»: «Attendiamo con urgenza di conoscere e di confrontarci riguardo alle linee del progetto industriale di Air France, nella consapevolezza che il salvataggio di Alitalia passa dalla valorizzazione di Malpensa» afferma il sindaco di Milano.
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