Paolo Stefanato
da Milano
Approderà probabilmente domani sul tavolo del Consiglio di ministri il decreto sui cosiddetti requisiti di sistema, ideato per contribuire a raddrizzare i malandati conti dellAlitalia. Non si tratterà, tuttavia, di benefici diretti unicamente alla compagnia pubblica, che verrebbero prontamente bocciati a Bruxelles; per aggirare lostacolo degli «aiuti di Stato» il governo si vede costretto a distribuire le provvidenze anche alle compagnie concorrenti, italiane e straniere, secondo criteri che per il momento non sono noti.
Ieri si è svolto un incontro a palazzo Chigi nel corso del quale è stata esaminata la bozza del provvedimento. Il viceministro ai Trasporti Mario Tassone al termine ha riferito che lentità delle risorse che potrebbero essere contenute nel provvedimento è stimabile in «un centinaio di milioni per lintero settore». Secondo stime riferite dallo stesso Tassone, il vantaggio per lAlitalia potrebbe essere di «circa 80 milioni» (comunque insufficienti per risolvere i suoi problemi). Tassone specifica al Giornale che la materia è in divenire, che si parla di sgravi e non di finanziamenti, che le misure si starebbero indirizzando verso una revisione dei diritti di competenza dellEnav (lente per lassistenza al volo) e delle sovrattasse sui carburanti previste sulle forniture aeroportuali, non sulle accise.
La vicenda Alitalia negli ultimi giorni si è inasprita assumendo una più forte connotazione politica. Secondo una fonte ministeriale, le misure di sistema, consapevolmente «insufficienti», intenderebbero dimostrare lincapacità dellattuale management nonostante la disponibilità del governo. Certo il calendario stringe, perché lUnione europea ha ribadito che privatizzazione e aumento di capitale hanno come termine invalicabile il 31 dicembre; e per portare a compimento loperazione i tempi tecnici necessari sono di parecchie settimane. I «requisiti» sono dunque anche un segnale alle banche che dovranno ricapitalizzare, poiché sono presupposto di una revisione del piano industriale, ritenuta ormai necessaria. Nonostante ieri sia stato annunciato laumento dei passeggeri da 14 a 16 milioni nei primi otto mesi dellanno, la mancata realizzazione di varie parti del piano ha fortemente indebolito Giancarlo Cimoli, e molti ormai ritengono che non sarà lui a gestire la prossima fase del risanamento.
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