Con le nuove leggi che puniscono severamente la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti non soltanto si corre il rischio di vedersi sospesa la patente, ma anche di subire l’umiliazione di un’asta giudiziaria a casa propria. È quanto emerge da un’inchiesta, che appare sul numero della rivista “Quattroruote” in edicola questo mese. Il servizio è stato realizzato da un giornalista che ha partecipato a una vendita all’incanto di un prestigioso Suv Bmw X5 confiscato a un automobilista piemontese colto ubriaco alla guida: l’asta, si è tenuta a Novara proprio davanti al box del proprietario del fuoristrada e il veicolo, alla fine, è stato aggiudicato, davanti agli occhi dell’attonito signore per 10 mila euro, a fronte di un valore commerciale del 60 per cento superiore. Un caso singolare dovuto al fatto che l’uomo, dopo il sequestro, aveva ottenuto l’affidamento del suo Suv e quindi l’aveva parcheggiato nel garage di casa. Quando poi è arrivato il provvedimento di confisca è scattata però la vendita all’incanto, tenuta, ovviamente, nel luogo in cui si trovava l’«X5». L’incasso è andato interamente allo Stato, che sta diventando un importante banditore di macchine all’asta, non solo in virtù delle nuove norme del Codice, ma anche del continuo aumento di fallimenti, pignoramenti e di finanziamenti interrotti per insolvenza: gli Istituti specializzati in vendite giudiziarie stanno ricevendo dai tribunali di mezza Italia l’incarico di vendere all’incanto centinaia di automobili, spesso a prezzi estremamente convenienti rispetto alle normali quotazioni di mercato.
Così - come dimostra l’inchiesta di “Quattroruote” - è possibile portarsi a casa una Fiat «Punto», certo non nuovissima, per appena 80 euro o una Mercedes «Clk» per 5mila: comprandola da un privato o da un concessionario bisognerebbe spendere almeno il doppio. Non a caso, le aste di auto sono sempre più frequenti e sempre più affollate. E anche questa è una delle tante facce della crisi che sta attanagliando il settore dell’auto.AAcq
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