Mentre la terra continua a tremare (oltre 110 le scosse registrate dalla mezzanotte di martedì, non oltre il 3.8), con il ritrovamento ieri mattina del corpo di Biagio Santucci, 25 anni, morto sotto le macerie della Haemotronic, lazienda di Medolla dove lavorava crollata a causa del sisma, è salito a 17 morti il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito martedì lEmilia (24 contando anche i 7 del terremoto del 20 maggio). Delle 17 persone rimaste uccise, 12 si trovavano sul luogo di lavoro. Sono poi oltre 15 mila gli sfollati che in queste ore vengono sistemati in tende o in strutture alberghiere disponibili ad accoglierli (sono circa 2500 i posti messi a disposizione anche se le stime continuano ad aumentare), e sono ormai quasi 400 i feriti in ospedale. La procura di Modena ha aperto uninchiesta sul crollo dei capannoni in seguito alla scossa di terremoto di martedì, che è stata di magnitudo 5.8 della scala Richter. A Mirandola è crollato il capannone della fabbrica Bbg. A Midolla sono quattro gli operai morti nel crollo dellazienda biomedicale «Haemotronic»; a Finale Emilia si conta un morto per il crollo della ditta biomedicale Aries; a Novi di Modena viene giù la chiesa, muore il parroco. Il procuratore capo di Modena Vito Zincan (un magistrato esperto che si è occupato di terrorismo negli anni di piombo e che ha retto la Procura di Parma nella fasi calde dellinchiesta Parmalat) annunciando lapertura dellinchiesta ha attaccato: «la politica industriale a livello nazionale sulla costruzione di questi fabbricati è una politica suicida. Oltre al fatto che rovinano il paesaggio, questi capannoni prefabbricati sono stati fatti con lottica del risparmio» e ora si «paga il risparmio nelle costruzioni con un prezzo di gran lunga superiore, che si calcola con vite umane». Lindagine, che «sarà lunga», «si focalizzerà sul collasso dei capannoni industriali di recente costruzione, per verificare se sono state rispettate le norme antisismiche previste dalla direttiva regionale del 2003, ma anche se ci siano state negligenze o mancanze nella costruzione e nella progettazione e nel collaudo degli edifici stessi. Se sono state rispettate le buone regole di costruzione, legate a perizia e diligenza». Già martedì era scoppiata la polemica con i sindacati che hanno parlato di «strutture mpm sicure e troppa fretta di rimettersi in moto». Da parte del presidente di Confindustria Squinzi era invece arrivata la difesa: «I capannoni non sono di carta velina».
Le ipotesi di reato, ancora in corso di valutazione, sono omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose - viene valutato anche il disastro colposo - e poi la violazione delle norme edilizie.
Intanto ieri, un piccolo miracolo di solidarietà a Mirandola (Modena). Nel pomeriggio lappello: «Servono urgentemente generi alimentari e prodotti sanitari». In serata il contrappello: «Per favore, la risposta è stata troppo grande, non riusciamo a gestirla. Sospendete gli invii di aiuti materiali.
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