All’Umberto I, 40 anni fa, il primo trapianto

Quarant’anni fa, al Policlinico Umberto I, venne effettuato il primo trapianto d’organi nel nostro paese. Era il 3 maggio del 1966 e l’organo in questione era un rene. Da allora non solo la medicina, ma anche la cultura della donazione, hanno fatto molta strada. Tanto da far guadagnare all’Italia il secondo posto in Europa (dopo la Spagna) per il numero di donatori (22,9 per cento). La ricorrenza è stata festeggiata ieri in Campidoglio. Durante la cerimonia è stata consegnata una medaglia a Carlo Umberto Casciani, presidente dell’Agenzia regionale per i trapianti e alla trapiantata più longeva d’Italia, la signora Ceccarini, che 33 anni fa ricevette un rene nuovo. «Quello dei trapianti - ha detto il ministro della Salute, Livia Turco - è uno dei settori d’eccellenza del nostro sistema sanitario».
In Italia sono diminuite anche le opposizioni al trapianto: 24 per cento nei primi cinque mesi del 2006 contro il 29 per cento dello stesso periodo 2005. Fino al 31 maggio 2006 i trapianti sono stati 3.452, l’anno scorso si fermarono a 3.177. Rimangono però circa 9mila persone in lista d’attesa, la maggioranza delle quali attende un nuovo rene (per il quale, in genere, il tempo medio d’attesa è di 2,99 anni).


«Finalmente posso parlare bene della sanità laziale - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia - se nel 2005 i prelievi erano di 12 per milioni di abitanti, quest’anno siamo riusciti a raggiungere i 19 per milione. Sempre nei primi 5 mesi dell’anno gli interventi sono passati da 86 a 146, con un aumento del 55 per cento».

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