Giorno dopo giorno, la Bce e la Federal Reserve preparano il terreno alla prossima stretta sui tassi. Gli accenti sui rischi portati dallaumento dellinflazione stanno infatti diventando sempre più frequenti. Francoforte ha affidato ieri ad Alex Weber, membro del direttivo Bce e presidente della Bundesbank, il compito di portare di nuovo il focus sullandamento dei prezzi. E Weber è stato chiaro: «Linflazione è al di sopra dei livelli tollerabili», ha detto con chiaro riferimento al 2,5% toccato dal carovita in maggio, un livello nettamente al di sopra del obbiettivo del 2% fissato dallEurotower. Insomma, un ulteriore giro di vite al costo del denaro, già alzato di un quarto di punto, al 2,75%, in occasione della trasferta a Madrid dellistituto, quando venne discussa anche lipotesi di una manovra più aggressiva. Già scritte appaiono anche le future decisioni della Fed. Jack Guynn, presidente della Fed di Atlanta, ha detto ieri che «i dati sullinflazione sono preoccupanti» e che il rischio di «un surriscaldamento dei prezzi è elevato alla luce dei recenti rincari del greggio».
La Fed ha alzato i tassi al 5% nella riunione di maggio, e secondo Ubs li muoverà verso lalto altre due volte entro fine anno complessivamente dello 0,50%, per poi ridurli attorno al 4,50% nel 2007. Molto dipenderà dalle quotazioni del petrolio. LOpec ha rivisto ieri al rialzo le stime della domanda 2006 per il proprio petrolio di 100mila barili al giorno, a quota 28,7 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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