
Chi si aggiudicherà la "Pascalina", una delle macchine inventate dal giovanissimo Blaise Pascal (1623-1662) per aiutare il padre nei calcoli e nelle misurazioni complesse che gli toccavano, in quanto burocrate nella Normandia del Seicento? Forse un Elon Musk, o un Jeff Bezos, o un Bill Gates... Secondo Christie's, che la metterà all'asta il 19 novembre alla Bibliothèque Léon Parcé di Parigi (insieme a una prima edizione dei Pensées), la "Pascalina" potrebbe raggiungere la cifra non banale di due o tre milioni di euro; ma non è solamente per questioni di portafoglio che, come clientela di riferimento, se così si può dire, per questa vendita molto esclusiva, vengono in mente gli oligarchi della Silicon Valley e dintorni. Infatti questa macchina è considerata la prima calcolatrice della storia; e, ampliando l'orizzonte, e guardando al calcolo come a una delle tante capacità e funzioni della mente umana, è anche il primo tentativo di sostituirla con una macchina. Qualcosa che per denti dei suddetti signori è pane, o meglio silicio, visto che sono tra i massimi finanziatori dei progetti riguardanti l'Intelligenza artificiale e i progetti transumanistici. Tutte cose su cui Blaise Pascal avrebbe avuto dei Pensées sicuramente illuminanti (del resto, basta leggere quelli che ci ha lasciato).
Eppure, proprio per questa distanza siderale tra il filosofo e la progenie scaturita dalla sua invenzione, la "Pascalina" è ancora più affascinante. La matematica era stata il primo amore di Pascal. Nel 1642, a 19 anni, decise di aiutare il padre che, come presidente della "Corte degli aiuti di Normandia", era alle prese con contabilità, calcoli e rilievi topografici. Creò tre macchine: una per i calcoli decimali, una per la contabilità monetaria e una per le misurazioni sul campo. È quest'ultimo modello di "Pascalina" ad andare all'asta: si tratta dell'unico esemplare conosciuto ancora in mani private (gli altri nove sono in vari musei). Già all'epoca, l'invenzione apparve rivoluzionaria.
"Questa opera fu considerata una novità - scriveva la sorella Gilberte Périer nella sua Vie de Monsieur Pascal - poiché riduceva una scienza interamente mentale a una macchina, trovando il modo di compiere tutte le sue operazioni con certezza assoluta, senza bisogno di ragionamento". Se suona molto, molto familiare, è perché lo è. Però, a differenza delle tecnologie usa e getta di oggi, la "Pascalina" funziona ancora.