Alle primarie in Sicilia vince la Borsellino Flop della Margherita

Circa il 70 per cento dei voti alla sorella del magistrato ucciso. Latteri, il candidato di Rutelli, si ferma al 30. Affluenza in calo

Marianna Bartoccelli

nostro inviato a Palermo

Vince Rita Borsellino alle primarie siciliane dell'Unione per il candidato a governatore della Sicilia. Vince con una netta distanza da Ferdinando Latteri - 70 a 30 è la percentuale che sembra diventare definitiva con lo scorrere dello spoglio durante la notte -, il rettore catanese voluto soltanto dalla Margherita in netto contrasto con la scelta fatta innanzitutto dai cespugli del centrosinistra e sostenuta alla fine dai Ds, da Leoluca Orlando e da 130 circoli della stessa Margherita. La Borsellino vince anche a Catania, città di Latteri, e in tanti piccoli centri dell'entroterra come Mussomeli, il paese dove vive il coordinatore regionale dei Dl, l'ex-ministro Totò Cardinale e Ioppolo, paese del segretario regionale dei Ds, Capodicasa, dove la Borsellino ha preso 104 voti e Latteri 2 .
Vince anche nei seggi improvvisati a Messina, città del ballottaggio di Francantonio Genovese, candidato diellino e Luigi Ragno, della Cdl. Vince la Borsellino malgrado sia calato in Sicilia a sostenere l'avversario Francesco Rutelli, che all'inizio della campagna elettorale ha rotto con Leoluca Orlando, che si era da subito schierato con la sorella del magistrato assassinato nel '92.
Primarie caratterizzate da una serie di paradossi quelle che si sono effettuate ieri in Sicilia. Il dato di affluenza ai seggi inferiore (180mila), anche se di poco, a quello delle primarie per Prodi (200mila), ha dimostrato un certo scetticismo verso una scadenza che era stata decisa in previsione di elezioni anticipate. Ma, primo paradosso, adesso non sarà più così: le politiche saranno prima delle regionali, e questo potrà modificare molti equilibri, soprattutto tra Ds e Margherita. «Il nostro candidato adesso sarà la Borsellino, chiunque sia il candidato della Cdl. Ma certamente dovremo fare i conti con i risultati delle nazionali», sottolinea Turi Lombardo dello Sdi-Rosa nel pugno tra i più strenui sostenitori della candidata «di rottura». «È una dura lezione per la politica dei ragionieri - attacca così gli alleati Claudio Fava, grande sponsor della esponente dell'associazione Libera. - In Sicilia sta vincendo l'impegno, il sentimento e il futuro».
Il secondo paradosso è dato proprio da questo: la Margherita pur essendo in netta crescita rispetto ai Ds non è riuscita ad imporre e far votare il suo candidato, Ferdinando Latteri. Tra i due non c'è stata partita soprattutto a Palermo dove grande sponsor della Borsellino è stato Leoluca Orlando. Il che fa segnare un punto a favore dell'ex-sindaco in rotta con Rutelli e con l'apparato nazionale della Margherita. «A Palermo hanno votato più che alle primarie nazionali - è stato il suo commento soddisfatto attribuendo a quei dati una sorta di consenso per la sua candidatura a futuro sindaco di Palermo. Il terzo paradosso è quello che sottolinea come il voto tipico per la candidata della sinistra più radicale si è avuto nelle zone del centro delle città. Emerge così l'identikit dell'elettore da primaria: ceto medio, intellettuale e soprattutto, visto che è stata scelta Rita Borsellino, più legato alla sinistra dei gruppuscoli e, in Sicilia, all'antimafia militante. Ma ci sono anche le suore tra le elettrici. Sono arrivate nel seggio di Palermo centro nel pomeriggio: «Vogliamo che la situazione cambi», hanno motivato così il loro voto per la candidata della sinistra più radicale.
Situazione paradossale anche a Messina dove, malgrado i dirigenti regionali della Margherita e dei Ds abbiano deciso di non far votare per impedire confusioni e coincidenze con il ballottaggio del sindaco, che si svolgerà la prossima domenica, la sinistra dell'Unione, da Rifondazione ai verdi, ma anche alcuni diessini e alcuni circoli della Margherita, ha improvvisato due seggi che sono stati presi d'assalto per tutta la giornata. Registrando alla fine della serata almeno 3.500 votanti. Tra questi anche Francantonio Genovese. Il candidato sindaco del centrosinistra di Messina infatti, pur essendo stato quello che aveva chiesto addirittura la sospensione delle primarie in tutta la regione, è andato ugualmente a votare. Forse anche lui per la Borsellino e non per il suo compagno di partito. Perché anche a Messina la donna simbolo dell'antimafia militante è risultata avanti con forte distacco.

«La Borsellino è una donna in gamba e merita rispetto - è stato il commento a caldo di Gianfranco Rotondi segretario della nuova diccì - ma con lei vince la sinistra massimalista e giustizialista che non si connette con la società siciliana. Latteri avrebbe messo in difficoltà il centrodestra. Queste primarie danno a Berlusconi una boccata d'ossigeno imprevista».

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