(...) e perché non ci fosse alcun dubbio sul destino di quei 24mila euro. Raccolti subito dopo lalluvione del 4 novembre scorso e distribuiti fino allultimo centesimo (in realtà nelle casse del fondo di solidarietà ne sono rimasti 133 euro, proprio per essere precisi) ieri mattina a Maria, Xiao Feng, Elsa, Monica, Rosa, Luciano, Mauro, Antonio, Leonardo, Gladys, Giampietro, Alessandro, Chen, Angelo, Marco, Donatella. Loro che quel tragico venerdì hanno perso tutto e si son visti travolgere da unonda di fango, gli alluvionati di corso Sardegna e del sottopasso Cadorna. E che nonostante le tantissime iniziative per le vittime del nubifragio, non avevano visto ancora un centesimo. Fino a ieri, quando il comitato «Amici del Giornale», nato allindomani della tragedia per dare una mano alle vittime della bomba dacqua, ha consegnato gli assegni circolari. Copia degli assegni è stato inviata a sindaco e prefetto, così per lestratto conto del conto corrente sul quale sono stati versati i soldi. In nome della trasparenza, appunto.
E poco conta, quanto sia grande e importante, la cifra donata. È bastato incrociare lo sguardo dei presenti, vedere la loro commozione negli occhi, per capire che una somma così, valeva un tesoro. Dunque, il comitato «Amici del Giornale». Tutto nasce da unidea di Andrea Cambiaso, brooker nonché presidente di Liguria Moderata, che i segni di unalluvione li aveva ben impressi nella memoria. «Nel 70 mio padre aveva un negozio di ferramenta a Rivarolo - racconta - quando ci fu lalluvione, restammo scioccati. Mio padre non è venuto a casa per una settimana, noi ragazzini andavamo ad aiutarlo come potevamo». I sacrifici di una famiglia per rimettere in piedi unattività che si sono sentiti per gli anni a venire, e tutto quel che ne consegue. Quindi, dopo il 4 novembre Cambiaso chiama il Giornale di Genova, parla con il caporedattore Massimiliano Lussana - a proposito, martedì Massimiliano Lussana tornerà sullargomento, ieri era troppo emozionato per farlo - e così prende forma lidea del Comitato, di cui fa parte anche Enrico Cimaschi anche lui presente ieri mattina. «Allinizio volevamo rompere le scatole ai politici perché fossero loro a metter mano al portafogli - continua Cambiaso -. Qualche piccolo risultato cè stato». Ma il grosso è venuto dalla gente comune, dai cittadini che hanno dato il loro contributo per come e quanto hanno potuto, dalle cene organizzate con questo scopo. E tutti gli altri soldi che fine hanno fatto? Dove sono andati a finire i mille euro che i consiglieri regionali hanno deciso di devolvere agli alluvionati? Anche su questo torneremo nei prossimi giorni.
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