Può darsi che abbiano già dato e fatto tutto per conto loro. Di propria spontanea volontà, senza aspettare alcun invito, sollecito o chissà cosaltro e per altre vie. E può darsi quindi che una parte - magari tutta? - delle loro pensioni sia già andata a buon fine, a chi in quella tragica alluvione del 4 novembre scorso ha perso il lavoro di una vita. Può darsi anche che labbiano fatto giusto ieri, mentre noi scrivevamo questo articolo, o che sia stata la prima cosa che hanno fatto stamattina, dopo aver bevuto il caffè. O forse prima. Chissà.
Però. Però il «Giornale» sulle pagine di Genova allindomani del nubifragio lanciò una provocazione ai politici liguri, chiedendo di metter mano al portafogli e di aiutare le vittime di quella spaventosa bomba dacqua che aveva messo in ginocchio la città.
Tutto partì da Andrea Cambiaso, broker, presidente di Liguria Moderata e nostro lettore, che dopo aver vissuto sulla propria pelle lalluvione del 1970, ben si ricordava cosa volesse dire vedere i propri ricordi scomparire nel fango ed essere costretti a ricominciare tutto daccapo. Quindi che i politici facessero la loro parte, oltre ai discorsi e ai paroloni pronunciati a favore di telecamere e microfoni, che facessero seguire un atto concreto, tangibile, palpabile. (...)
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