Un’altra celebrazione, ma la famiglia resta divisa

Alla presentazione del volume Margherita con la figlia Anna e la zia Allegra. Ma John, Lapo, Ginevra e Donna Marella disertano

da Milano

Margherita Agnelli de Pahlen è seduta in prima fila. Le sono accanto la figlia terzogenita, Anna, e la zia Allegra Caracciolo di Castagneto, vedova di Umberto Agnelli. Il libro In mare con l’Avvocato è stato realizzato allo scopo di sostenere la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro di cui Donna Allegra è artefice e presidente. Un po’ più defilato, nella sala al piano terra dello Yacht Club Milano, c’è il secondo marito di Margherita, Sergio de Pahlen.
Tutto perfetto: l’organizzazione, il coordinamento di Maurizio Romiti, racconti e aneddoti di chi ha vissuto per mari con Gianni Agnelli. In una cosa, però, Margherita non è stata sincera. Involontariamente, s’intende, tradita dall’amore per il papà e dalla commozione nel momento in cui Romiti l’ha invitata a prendere la parola. «Mio padre - ha detto - sarebbe stato contento di condividere, con questo libro, alcuni momenti della sua vita».
Ma avrebbe anche notato, l’Avvocato, come nelle rievocazioni che si sono svolte negli ultimi mesi, la sua famiglia è apparsa divisa. Non c’era Margherita con i suoi cinque figli avuti da Sergio de Pahlen, a Torino, quando è stato presentato il libro fotografico su Gianni Agnelli. E non c’era, Margherita, a Roma, Torino e Milano ai vernissage della mostra «Il secolo dell’Avvocato». E così ieri, a Milano, non poteva non essere notata l’assenza - seppur scontata - della mamma di Margherita, Donna Marella, come dei figli di primo letto John, Ginevra e Lapo. Quella di ieri è la prima iniziativa di Margherita tutta attorno al personaggio del padre. Le altre, sempre a sfondo benefico, seguite alla causa intentata dalla figlia sull’eredità di Gianni Agnelli, hanno avuto al centro il fratello scomparso Edoardo, la cui casa è stata trasformata in un centro di accoglienza per i bambini in difficoltà, e il microcredito a favore dei Paesi emergenti.
«John ha mandato un messaggio in cui spiegava che non poteva esserci», si è premurata di precisare una portavoce di Margherita. La figlia dell’Avvocato ha invece voluto dare una sensazione di «normalità»: «Perché sono assenti i miei figli John, Lapo e Ginevra? Sono là dove devono essere, come lo sono io in questo momento. Siamo uniti comunque: siamo la stessa famiglia, lo stesso cuore e lo stesso spirito». Nessun commento da Sergio de Pahlen, mentre la figlia Anna ha solo ricordato che il nonno era una persona «gentile e spiritosa». «Margherita resta sempre mia nipote - ha commentato Donna Allegra - ma non voglio entrare nelle cose personali. Con i miei figli stiamo discutendo su come ricordare Umberto Agnelli. Speriamo di riuscire a fare qualcosa di bello. Il libro sull’Avvocato rappresenta una delle tante gocce che vogliamo mettere a disposizione dei ricercatori che studiano le malattie tumorali».


La causa civile intentata da Margherita Agnelli de Pahlen per l’eredità del padre è ferma da gennaio, in attesa del parere delle sezioni unite della Cassazione richiesto da Donna Marella, la vedova Agnelli: tocca alla Corte stabilire se il processo si può celebrare in Italia, come richiede Margherita, o in Svizzera, come sostiene la madre.

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