Altri sospetti sul Siena dell’epoca di Conte

È sempre Carlo Gervasoni, ex Piacenza, a inguaiare di nuovo tutti. Come già accaduto dopo il suo interrogatorio del 27 dicembre scorso, la Procura di Cremona si accinge a iscrivere nel registro degli indagati anche tutte quelle persone nuove all’inchiesta di cui il “Gerva” ha parlato il 12 marzo scorso. Ed è per avere riscontri alle sue dichiarazioni che ieri il pm di Cremona, Roberto Di martino, ha interrogato per tre ore Filippo Carobbio, ex Albinoleffe, Siena e Spezia, anch’egli arrestato nello scorso dicembre. Avrebbe aggiunto qualche partita nuova, ma non di Serie A, e non avrebbe del tutto confermato la versione di Gervasoni, non rilasciando dichiarazioni alla fine se non per dire laconicamente che è «tutto a posto».
Carobbio è stato convocato anche per dettagliare alcune sue affermazioni rese nei mesi scorsi davanti al procuratore federale Stefano Palazzi. Quello dell’ex senese sembra sia solo il primo di una serie di interrogatori (il cui calendario non è ancora stato deciso) che dovrebbero tenersi nelle prossime settimane a Cremona. A Carobbio, che nel verbale di Gervasoni è citato più volte, sono state rivolte insistite domande sul Siena dell’epoca in cui militava nella squadra allenata dall’attuale allenatore della Juventus, Antonio Conte (i due si erano già brevemente incrociati al Bari) e su chi, nella squadra toscana, sapeva delle combine: ad esempio Modena-Siena del 26 febbraio 2011, per la quale Gervasoni parla espressamente di somme di denaro che, a suo dire, sarebbero state versate dal presidente del Siena Massimo Mezzaroma ai giocatori del Modena Tamburini e Perna per vincere l’incontro.


Agli inquirenti interessano le partite in relazione alle quali si parla di somme di denaro, versate o solo promesse. Non quelle in cui l’accordo riguarda eventualmente gli aggiustamenti ai fini della classifica: quelli sono di competenza della giustizia sportiva.

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