
«L'incontro con Lautaro si organizzerà sicuramente: ho tanto da imparare da lui». Da nerazzurra qual è, Paola Egonu sa già dove prendere appunti. Per la prima volta, quest'anno avrà la riga sotto al numero, e per rubare il mestiere di capitano guarda a chi ha la fascia al braccio nella sua Inter. Egonu leader tecnico lo è già, lei che a marzo è stata premiata miglior giocatrice al mondo, dopo l'oro olimpico e la Nations League. Ora studia per essere anche riferimento carismatico. «Lautaro non l'ho potuto ancora incontrare - spiega - ma un paio di domande vorrei fargliele: su come tenere unito il gruppo e come riuscire a far sentire tutti parte della squadra».
Egonu, 26 anni, lo dice alla presentazione della sua Numia Vero Volley, che vive anche dell'onda lunga d'entusiasmo per il Mondiale vinto dall'Italia femminile di Velasco, il 7 settembre. Un trionfo a cui il Vero Volley ha contribuito proprio con Egonu, ma anche con Benedetta Sartori, Eleonora Fersino e Anna Danesi, che delle azzurre è capitana. «Questo nuovo ruolo per me è un onore, perché sento la fiducia della società. Spero di imparare con l'aiuto delle compagne. Se sono stressata? No, tanto c'è Anna», sorride Egonu indicando proprio Danesi. Che svestiti i gradi in Nazionale, fa un passo a lato nel club. «Non le ho ancora dato consigli, ma ci tengo a dirle di scoprirsi anche in questo ruolo, perché può essere in grado di spostare gli equilibri sia in campo che fuori - commenta la bresciana -. Le sarò vicino, come sempre: se c'è bisogno, sa come le altre compagne dove trovarmi».
Lì accanto, anche Elena Pietrini alza una palla lenta per Egonu, glissando sull'eventuale vuoto di personalità lasciato dalle partenze di Orro e Sylla, importanti in campo come nello spogliatoio: «Non ci sono leader in questa squadra - taglia corto la palleggiatrice - e tutte abbiamo bisogno di tutte». Egonu schiaccia a terra il concetto: «Il volley è uno sport di squadra e io amo questo, altrimenti avrei scelto il tennis o l'atletica. Essere capitano significa non avere il focus solo su me stessa, ma anche verso le compagne.
Ma siamo tutte donne mature e non credo ci sia bisogno di dialogo o motivazione per far bene insieme, che è l'obiettivo comune».E oggi alle 9.30 (Rai 2 e Dazn) l'Italvolley maschile va a caccia della semifinale mondiale: rivincita contro il Belgio che ci ha battuti al tie-break nel girone.