Ginnastica ritmica, la ct delle Farfalle "ammonita" dal Tribunale Federale

Si è concluso il processo che ha coinvolto l’allenatrice Emanuela Maccarani sui presunti abusi e pressioni psicologiche nei confronti di alcune atlete. Assolta l'assistente Olga Tishina

Ginnastica ritmica, la ct delle Farfalle "ammonita" dal Tribunale Federale
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Il Tribunale federale nazionale della ginnastica ammonisce Emanuela Maccarani, mentre assolve Olga Tishina.

L'allenatrice della nazionale di ritmica ed ex direttrice dell'Accademia federale di Desio era a processo sportivo insieme alla sua assistente per "aver adottato metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità ponendo in essere pressioni psicologiche e provando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici" dopo le denunce di Nina Corradini e Anna Basta.

Ora il collegio si riserva dieci giorni di tempo per depositare le motivazioni. Accolta quindi la richiesta della procura federale della Federginnastica, guidata da Michele Rossetti, che aveva chiesto la sanzione dell'ammonizione per Maccarani e di assoluzione per Tishina durante l'udienza.

Chi è Emanuela Maccarani

Ha un lungo e prestigioso curriculum da allenatrice, diventando la più medagliata di sempre nella storia della ritmica italiana. Ha infatti vinto 8 ori Mondiali, un argento olimpico, quello di Atene nel 2004, e due bronzi olimpici, nelle rassegne di Londra 2012 e Tokyo 2020. È inoltre Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica.

Queste le sue parole a margine della sentenza:"Sono stati 11 mesi estremamente difficili per quel che riguarda la mia persona e la mia figura professionale. Questa ferita mi rimarrà per tutta la vita". "La mia coscienza è tranquilla al punto che mi ha permesso di lavorare in questi mesi. Avete potuto sentire le motivazioni e le deposizioni fatte dagli avvocati e di conseguenza i fatti si sono esposti con chiarezza", conclude Maccarani.

Le motivazioni della procura

Secondo la procura, "non c'è prova di un comportamento vessatorio nei confronti delle ginnaste" e anzi se una colpa si può imputare a Emanuela Maccarani è quella di "eccesso di affetto" nei confronti della Basta, la ginnasta che denunciò la direttrice tecnica della ritmica azzurra. In questo modo il procuratore federale della Federginnastica, Michele Rossetti, ha motivato la sua richiesta di una semplice ammonizione nei confronti di Maccarani.

La procura ha poi spiegato in dettaglio in cosa consiste l'ammonizione, spiegando come vuole essere "una nota di sollecito scritto ad essere più attenta in futuro". Nel ragionamento che ha portato all’ammonizione, Rossetti si è domandato:"Quello che ci siamo chiesti è stato: è possibile che nell'ambito di questo centro si svolgano delle azioni vessatorie finalizzate a ottenere una medaglia in più? La risposta che mi sembra di poter affermare è che non siano emerse prove sufficienti che da parte della Maccarani ci siano stati comportamenti tali finalizzati alla vittoria". Per Tishina, invece, la procura è molto più lineare: l'assoluzione è legata al "non aver commesso il fatto".

Il parere della difesa

Secondo Avilio Presutti, avvocato dell’allenatrice della nazionale di ritmica,"Emanuela Maccarani merita una medaglia per non aver abbandonato Anna Basta. Per questa ragazza era una seconda madre".

La ragione è semplice ed è legata ai problemi di peso avuti dall’ex Farfalla durante il suo periodo a Desio: "Quando a dicembre la Maccarani è venuta da me per la prima volta le ho chiesto perché non abbia abbandonato una ragazza così problematica come la Basta. E la Maccarani sapete cosa mi ha risposto? Mi ha detto 'non esiste che cacci un'atleta dal gruppo dal quale fa parte'...", ha sottolineato il legale.

Sulla richiesta di ammonizione per "eccesso d'affetto", Presutti ha poi detto: "Rischiamo di avere una condanna senza colpa. Penso una cosa sia chiara. Desio è ed era una famiglia. Si deve dare atto di questo e quindi confido nell'assoluzione totale della Maccarani".

Il caso

La vicenda è emersa anovembre 2022, quando alcune atlete hanno denunciato gli atteggiamenti vessatori alle quali erano sottoposte nel centro di Desio. Prova della bilancia e commenti sul peso erano all’ordine del giorno per le atlete presenti.

"A Desio ci pesavamo tutti i giorni in mutande, ma nessuno ci obbligava, toglievamo il reggiseno, qualcuna anche le forcine per perdere ancora un po’ di peso. Bastavano 3-4 etti in più per avere il commento di Olga Tishina, tipo 'Bambino cresce?' o 'Non ti vergogni?' con un tono di rimprovero. Poi in allenamento ne subivo le conseguenze, c’era una disparità di trattamento con le altre anche a parità di condizione", ha raccontato Anna Basta.

A proposito dell’allenatrice Maccarani, l’ex azzurra ha ricordato soprattutto un episodio: "Una volta nel 2019 alzando la voce

mi disse ‘Dimagrisci un po’ che magari il culo rimpicciolisce e passi nel cerchio’. Tutte avevamo comportamenti scorretti a tavola, ma non ricordo di compagne che mi abbiano mai rappresentato il problema del peso".

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