È la prima Federazione che vede reintegrati i propri atleti che potranno gareggiare con i colori della propria bandiera e riascoltare l'inno nazionale: la Russia è stata riammessa dalla Federazione mondiale di Judo (Ijf) ponendo fine al bando per lo sport di Mosca stabilito dal Cio e dagli altri organismi sportivi internazionali dopo l'invasione in Ucraina. Da oggi, nel Grand Slam di Abu Dhabi, i judoka di Mosca potranno quindi competere a pieno titolo.
Il ringraziamento dei russi
"Ringraziamo l'Ijf per questa decisione attesa da tempo, giusta e coraggiosa", ha dichiarato il suo presidente, Sergey Soloveitchik, in una nota. "Siamo lieti che il judo internazionale sia stato il primo a prendere questa decisione storica, rimanendo fedele ai valori dell'umanesimo e dimostrando la sua capacità di agire per il bene di tutti".
La protesta degli ucraini
Da parte ucraina, logicamente, non è ben stata accolta questa notizia tant'é che la Federazione Ucraina di Judo ha espresso "la sua ferma protesta e condanna categoricamente la decisione della Federazione Internazionale di Judo (IJF) di consentire agli atleti russi di partecipare a competizioni internazionali con i loro simboli nazionali. Questa decisione costituisce una palese violazione delle raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) e fa del judo il primo sport a ignorarle apertamente", scrivono gli ucraini in una nota. L'Ijf ucrani spiega che, nonostante i russi parlano della costruzione di "ponti", non è possibile farlo "con uno Stato che uccide ucraini ogni giorno, distrugge le loro case e cancella città e infrastrutture civili dalla faccia della terra. L'Ucraina paga ogni giorno con la vita dei suoi cittadini. Tra le vittime ci sono atleti, allenatori, volontari e bambini".
"Decisione contraria ai principi di pace"
Per questi motivi, la Federazione di Judo ucraina ritiene che questa scelta vada contro "i principi di pace, giustizia e responsabilità e mina la fiducia nelle istituzioni sportive internazionali. Insieme al Ministero della Gioventù e dello Sport dell'Ucraina, al Comitato Olimpico Nazionale dell'Ucraina e ai nostri partner internazionali, adotteremo tutte le misure possibili per impedire l'attuazione di questa decisione e per proteggere gli interessi degli atleti ucraini".
La scelta dell'Ijf
Quanto avvenuto nelle ultime ore non deve suonare più di tanto come una scelta inaspettata visto che l'Ijf si era già distinta nel febbraio 2022 rifiutando inizialmente l'esclusione assoluta della Russia dalle competizioni così come raccomandato dal Cio e immediatamente attuata da gran parte del mondo sportivo adeguandosi soltanto alcuni mesi dopo dal settembre 2022. Nel 2023, su raccomandazione del Cio, l'Ijk è stata anche una delle prime federazioni che ha riammesso gli atleti russi e bielorussi che hanno gareggiato con una "bandiera neutrale" provocando il boicottaggio da parte dell'Ucraina.
Da quel momento tutti gli atleti russi hanno indossato la scritta "Ain" sul retro dei loro kimono il cui significato era "Atleti Indipendenti e Neutrali", mentre bandiera e inno nazionale sono stati sostituiti da quelli dell'Ijf nelle cerimonie ufficiali.