Lacrime, fatica e medaglie: l’Italia dell’atletica porta alto l’orgoglio della Repubblica

Iniziano con il piede giusto i Mondiali di atletica a Tokyo grazie all’argento nella 35 chilometri di marcia conquistato da Antonella Palmisano

Lacrime, fatica e medaglie: l’Italia dell’atletica porta alto l’orgoglio della Repubblica
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I Mondiali di atletica a Tokyo si sono aperti con il sorriso azzurro di Antonella Palmisano, che ha conquistato l’argento nella 35 chilometri di marcia, regalando subito all’Italia una medaglia e un motivo di orgoglio. La campionessa pugliese, già oro olimpico a Tokyo nel 2021 e oro europeo a Roma nel 2024, ha confermato la sua capacità di restare tra le grandi interpreti mondiali della disciplina, arricchendo una carriera segnata da talento, sacrificio e continuità.

In una mattinata umida e impegnativa, la spagnola Maria Perez ha imposto il ritmo decisivo dal ventitreesimo chilometro, vincendo in 2h39:01. Palmisano, alle prese con crampi persistenti, ha trovato la forza per resistere fino al traguardo, chiudendo in 2h42:24. Al terzo posto l’ecuadoriana Paula Milena Torres, mentre la cinese Peng Li si è fermata ai piedi del podio. Emozionante l’abbraccio finale tra Perez e Palmisano, due rivali che si riconoscono e si stimano, esempio di amicizia e sportività autentica.

Accanto al risultato della tarantina, arrivano buone indicazioni anche dalle altre azzurre: undicesima Nicole Colombi, diciassettesima Eleonora Giorgi, condizionata da una sosta per sanzioni arbitrali.

La gara maschile sui 35 km ha visto Riccardo Orsoni cogliere l’ottava piazza con 2h31:39, un piazzamento che certifica il suo valore internazionale. Squalificato Teodorico Caporaso e ritirato Matteo Giupponi, mentre l’oro è finito nelle mani del canadese Evan Dunfee, davanti al brasiliano Caio Bonfim e al giapponese Hayato Katsuki, spinto dal tifo di casa.

Non solo marcia. In pedana, Leonardo Fabbri ha centrato la finale del getto del peso con un lancio da 20,95. La staffetta 4x400 mista formata da Edoardo Scotti, Anna Polinari, Vladimir Aceti e Alice Mangione ha strappato un pass meritato per la finale con 3:11.20. Eliminati invece Nick Ponzio e Zane Weir nel peso, e Daisy Osakue nel disco.

Dietro ai numeri e ai risultati, resta il senso più profondo di questa avventura: la dedizione, la serietà, il rispetto dei valori che gli atleti italiani portano con sé in ogni competizione. È grazie a queste qualità che l’Italia continua a essere protagonista a livello internazionale, mostrando al mondo un volto fatto di sacrificio e determinazione.

Un ringraziamento speciale va a tutti i nostri atleti, sia a quelli che gareggiano sotto i colori di un gruppo sportivo delle Forze dell’Ordine o delle Forze Armate, sia a quelli che difendono i colori azzurri senza un’affiliazione militare. Allo stesso tempo, un pensiero di gratitudine va alle istituzioni che hanno scelto di sostenere concretamente lo sport italiano: dalla Polizia di Stato ai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza alla Polizia Penitenziaria, dall’Aeronautica alla Marina Militare e a tutte le realtà che, attraverso i propri gruppi sportivi, permettono agli atleti di esprimere le loro qualità al massimo livello.



È un bene per la Repubblica Italiana ed è motivo di grande orgoglio: questi atleti, insieme ai corpi che li sostengono, testimoniano che lo sport è parte viva e nobile della nostra identità nazionale e un grande valore per la nostra Repubblica. Grazie di vero cuore a tutti voi.

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