Una corsa contro il tempo, ma a lieto Bene. La nuova sede del laboratorio antidoping di Roma è pronta per i Giochi di Milano Cortina, ha già passato tre esami della WADA e ora è in attesa solo dell'ultimo 'bollo' del prossimo 21 gennaio dell’organizzazione mondiale per l'impegno olimpico (ma più soggetti lo definiscono come un semplice 'proforma'). Nel frattempo il centro, che passa dall’Acqua Acetosa a un immobile a Torre Maura, zona periferica della città di Roma, viene inaugurato alla presenza dei ministro dello Sport e Giovani Andrea Abodi e della Salute Schillaci.
«Quattordici mesi di lavoro per trasformare un palazzo in disuso in un'eccellenza internazionale tra le trenta accreditate WADA nel mondo - dice Maurizio Casasco, presidente della Federazione Italiana di Medicina dello Sport -. Per questo ringrazio il Governo e Sport e Salute, ora il nostro Paese può vantare un istituto capace di attrarre i grandi eventi internazionali, perché il primo requisito è avere un’attività Antidoping di Garanzia». La nuova sede - costata 17,2 milioni euro reperiti nella legge di bilancio 2024 - permetterà di analizzare sino a 25mila campioni all'anno, con un picco di 200 al giorno in caso di grandi eventi, mantenendo l’accreditamento WADA.
A lavorare nei nuovi locali sarà uno staff di 35 persone, guidate dal direttore scientifico, Francesco Botré, ma durante i Giochi verrà implementato con altri 8 direttori di laboratorio, tre dei quali che sono stati quelli dei Giochi di Pechino, Tokyo e Parigi, e poi i due futuri di Los Angeles e Brisbane. A loro si aggiungeranno altri 30 esperti internazionali e il supporto di studenti di chimica farmaceutica (molto probabilmente dall'università di Tor Vergata). «L’impegno paralimpico, invece, sarà gestibile con le risorse interne», sottolinea Botré che definisce «un miracolo» l’intervento realizzato da Sport e Salute sull’immobile.
E se il ministro della Salute Schillaci parlando della nuova sede si concentra «sull’impegno del Governo nella lotta al doping», il presidente del Coni Luciano Buonfiglio la definisce «una legacy per i territori di Milano Cortina», mentre il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, accompagnato dall’ad Diego Nepi, «un ottimo esempio di ottimizzazione delle risorse pubbliche».
«Per tempi impiegati equivale alla realizzazione della pista da Bob - le parole del ministro Abodi, prima di soffermarsi sul perché della scelta a Torre Maura -. Abbiamo ridato vita a un luogo che non ne aveva più da tempo e di cui nessuno si occupava. Pensavamo potesse essere un contributo alla comunità». Non solo sportiva.