Altro che Santoro e Floris, ecco chi sono i veri censurati

Caro direttore, cos’è la censura in Italia? Io, da scrittore, lo posso scrivere qui, sul Giornale, perché alla Rai, per esempio, mi censurerebbero, per questo ogni volta che mi invitano mi invento una scusa plausibile e gli dico che vado solo dove c’è Nina Senicar. Tuttavia, pensandoci, vuoi vedere che Aldo Busi è davvero l’unico martire della tanto sbandierata censura italiana? È tornato Santoro, è tornato Ballarò, è tornata la Gabanelli, Celentano firmatario di ogni appello telefona a destra e sinistra, Grillo imperversa ovunque, ogni trasmissione che prospera gridando alla censura è lì dov’è e nessuno la tocca, mentre Aldo Busi è stato radiato da ogni trasmissione Rai, nel silenzio generale dopo l’interdizione della direzione generale.
Cosa ha fatto Aldo Busi per meritare tanto? Innanzitutto non ha un partito dietro e neppure davanti, quindi nessuno lo difende. Oltretutto ha scritto romanzi importanti, non è Baricco, non è Tabucchi, non è Scurati, non è la signora Veltroni, seppur istrionico e estroso è un vero scrittore e come si permette, in Italia, paese di scribacchini stregati? Sicché, riepilogando, Santoro può dare voce a una prostituta furba per farsi raccontare i dettagli della solita notte con il presidente del Consiglio, oppure può scegliersi come eroe un mafioso screditato dal suo stesso boss e un figlio di mafioso screditato dagli stessi magistrati per dire che il presidente del Consiglio è un mafioso e non scatta nessuna censura: va in onda Spatuzza, va in onda Ciancimino jr, va in onda Travaglio sulla tv di Stato per dire che lo Stato è mafioso, nessun problema. Anzi, si intercetta il presidente del Consiglio per una lamentela con l'Authority delle comunicazioni e con il direttore della Rai senza ottenere nulla, e però, ironia della sorte, la pubblicazione delle sue telefonate finisce su qualsiasi quotidiano, e il contenuto delle telefonate sono le stesse cose che Berlusconi denuncia in pubblico, vale a dire non si riescono nemmeno a censurare le intercettazioni dove ci si lamenta della mancata censura.
In compenso su Aldo Busi cala un silenzio ridanciano e plumbeo, uno scrittore importante che viene visto come se fosse Platinette (colpa anche sua) e che nessun telespettatore ha letto davvero, autore di diversi capolavori, abbassatosi a partecipare a un reality, è l'unico vero censurato in una televisione del cavolo dove trionfano i famosi dell’ignoranza, quelli a cui adesso la Ventura fa dei test grammaticali da seconda elementare e nessuno sa rispondere, e cosa diranno le famiglie ai propri figli, o meglio i figli alle rispettive famiglie? Mamma ma che studio a fare se i famosi, quelli «di successo», sono così ignoranti? La stessa conduttrice si lamenta «ora non esageriamo, con questi congiuntivi, eh?», e certo, Ventura, con quello che ti pagano vuoi pure imparare l’italiano? Viceversa il grande scrittore viene cacciato perché ha detto una cosa gravissima. Cosa ha detto? Ha detto che la Chiesa è omofoba. Mamma mia. In teoria sarebbe un’ovvietà, per me aveva peccato perfino per difetto. Se Busi non fosse fissato con l’omosessualità, avrebbe potuto mettere il dito nella piaga dell’ipocrisia e dire che non solo l’omosessualità è condannata dalla Chiesa, piuttosto per la Chiesa è bandita ogni sessualità non «unitiva e procreativa», e quindi non soltanto no alla contraccezione ma anche l’eterosessualità e perfino chi fa da sé, basta leggere un qualsiasi catechismo e il diritto canonico, per un cattolico sarebbe peccato perfino starsene davanti a Youporn. In compenso nelle diocesi si può fare quello che si vuole, la magistratura non penetra, nemmeno il pm Woodcock, che avrebbe il nome adatto, e quindi, riprendendo il filo, cos’è la censura in Italia?
È Busi radiato dalla Rai. Inoltre, al danno la beffa, gli si dà pure del pedofilo, come ha fatto Monica Setta. Del pedofilo a Busi, mentre sui giornali di tutto il mondo scoppia lo scandalo della pedofilia nella Chiesa, un paradosso mica male. E tuttavia non si capisce perché questa supposta maggioranza molto cattolica non si senta offesa dall'aborto e dal divorzio e perfino dal matrimonio civile (che per la Chiesa è un pacs, un’unione non riconosciuta), e tenendo conto che gli elettori e i telespettatori italiani invece hanno votato per queste libertà anti-religiose più di trent’anni fa, quando governava la Democrazia cristiana. Gli italiani sono cambiati? Si sono riconvertiti? Provatecelo. E intanto, però, Busi è stato radiato, Ciancimino no.
Se però vivessimo in uno Stato confessionale, delle due l’una: se la destra fosse davvero cattolica dovrebbe indire un referendum per ripristinare immediatamente il divieto d’aborto, di divorzio e perfino abolire il matrimonio civile, lasciando solo quello religioso, sacro e indissolubile, e da consumarsi, dopo, non per piacere ma per dare figli a «Dio» o all’entità immaginaria che è. Se la sinistra fosse cattolica, idem. Se la Chiesa cattolica fosse cattolica idem (oppure dovrebbe essere contro la sinistra e contro la destra). Dopodiché altro che Gay pride: Etero pride e Single pride ovunque, mentre la Rai sarebbe ufficialmemte in mano alla Cei, eliminando culi e tette e labbra ambigue, e potendo finalmente affermare di essere in una democrazia non ipocrita, sanamente unitiva e procreativa.
Ma quindi, cos’è la censura in Italia? Esiste? Sì, è Busi radiato dalla Rai, sinistra e destra hanno altro a cui pensare. Cacciato come un tronista qualsiasi, mentre il tronista vero, un tale Mastroqualcosa, resta bello seduto sul suo trono in prime time con il suo viatico per grandi e piccini: «A smettete da legge’ libri». Nessun Saviano che annunci un appello per far tornare Busi, chissenefrega (forse perché gli è anche scappato che «la sinistra è la brutta copia della destra»?), nessun Santoro che inviti Busi, quando dopo la puttana e il mafioso ha dato voce perfino al martire Morgan, meglio un cantante crackato pentito che un vero scrittore anticlericale in un paese di ipocriti.
Nel frattempo però gli italiani, quelli che appena sentono parlare di pedofilia lincerebbero chiunque al minimo sospetto, senza neppure aspettare il Gip, sono diventati garantisti, gli scandali in cui è coinvolta la Chiesa sono «chiacchiericcio» e addirittura si paragonano all'Olocausto non le violenze sui bambini bensì le inchieste sui preti abortite sul nascere (non sono contro l’aborto in questi casi), quando basta mandare una troupe delle Iene da un prete a caso per filmare di tutto di più, e non è la Rai, è Mediaset. Invece in Rai l’importante è aver radiato Busi.
In un paese in cui tra i censurati ci saresti anche tu, direttore, non vedo perché dovrei tacerlo solo perché scrivo qui: sospeso dall’Ordine dei giornalisti per aver pubblicato una notizia vera con un piccolo particolare errato subito rettificato, come vuole la deontologia, quando Ezio Mauro non risponde nemmeno nel momento in cui D’Avanzo scrive che è stato Berlusconi a far pedinare e fotografare Marrazzo, dove i lettori di Repubblica e dell’Espresso non hanno mai saputo che ai tempi della liberazione dell’Irak da Saddam quella dei soldati inglesi torturatori era una bufala, mentre in Inghilterra il direttore Piers Morgan del Daily Mirror chiese scusa e si dimise. Se applicassero gli stessi criteri a Ezio Mauro o a Santoro, dovrebbero dargli l’ergastolo, per il Giornale nessun Saviano e nessuna Concita De Gregorio scendono in piazza per la libertà di stampa, tra l’altro entrambi gli «scrittori» pubblicati dalla Mondadori di Berlusconi.

Intanto l’unico direttore censurato, e sospeso dall’Ordine dei giornalisti, sei tu, e l’unico censurato dalla televisione italiana è Aldo Busi, e per diverse ragioni anche questo mio intervento non lo leggete su Repubblica o sul Corriere o sull'Unità, e quindi mi insospettisco, direttore: perché mi pubblichi? Cosa c'è sotto, dietro, sopra? Non è che sto diventando anch’io un cattolico omofobo di Busi e neppure me ne accorgo? E scommetti che adesso l’Ordine dei giornalisti è diventato di sinistra perfino per i radicali, che volevano abolirlo perché fascista?

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