Amato: "Erano pronti a colpire". Ma è polemica sui fondi all’islam

Il governo brinda all’operazione di polizia L’opposizione ricorda i 50 milioni di euro stanziati per i corsi nei luoghi di culto musulmani. La Lega: "Sono bombe a orologeria. Chiudeteli tutti"

Amato: "Erano pronti a colpire". Ma è polemica sui fondi all’islam

da Roma

Le moschee in Italia sono raddoppiate dal 2000, il governo ha destinato 50 milioni di euro a progetti d’integrazione con corsi nei luoghi di culto islamici. Ma i controlli sull’utilizzo di questi fondi saranno adeguati?
Dopo i tre arresti di Perugia e la scoperta di un centro di reclutamento alla Jihad nella moschea di Ponte Felcino, il centrodestra chiede di alzare la vigilanza, di avviare «controlli rigorosi» e di mettere da parte «il buonismo» di fronte a un serio allarme terrorismo in Italia.
Con l’operazione di polizia Hammam «sono stati sventati rischi molto concreti - ha detto il ministro dell’Interno Giuliano Amato - Si conferma, dunque, la necessità di mantenere sempre alta l’attenzione verso luoghi che dovrebbero essere solo di attività religiosa». Romano Prodi gli ha fatto arrivare un messaggio di complimenti, esteso ai vertici della polizia: «Caro Giuliano - ha scritto il presidente del consiglio - ti faccio le mie più vive congratulazioni».
Ma il centrodestra accusa il governo di gravi contraddizioni sulla lotta al terrorismo internazionale. L’Umbria aveva tutti i presupposti, sottolinea il vicecapogruppo dell’Udc alla Camera, Maurizio Ronconi, «per la sua posizione, ma ancora di più per le condizioni sociali e politiche» per divenire terreno fertile all’insediamento di nuclei estremistici: uno sbagliato «solidarismo e uno pseudopacifismo» sono stati «una patente per indisturbati insediamenti» che non potevano «non attirare terroristi islamici. Ora - avverte Ronconi - bisogna censire senza indugi tutte le moschee e i frequentatori».
Il progetto di legge in discussione alla commissione Affari Costituzionali della Camera sulla libertà religiosa impedisce di fatto controlli sulle moschee che, come ogni luogo di culto, devono vivere nella libertà di espressione e di propaganda. «Ma questo progetto di legge - attacca il capogruppo della Lega in I commissione, Roberto Cota - trasforma le moschee in una sorta di Stato nello Stato, dove le loro regole hanno un riconoscimento inaccettabile». Le moschee, insiste Cota, «sono potenziali bombe a orologeria».
Mentre il portavoce di Alleanza nazionale, Andrea Ronchi, con il capogruppo regionale dell’Umbria, Pietro Laffranco, domanda: «Come si fa a ritenere coerenti ottime azioni di polizia come quella di oggi (ieri, ndr.) con lo stanziamento di ingenti risorse per fantomatici corsi di integrazione destinati dal governo Prodi alle moschee». È dunque ora di dire «basta a quest’impostazione buonista e lassista» e considerare «finalmente la sicurezza un obbiettivo prioritario». Questo significa destinare «più risorse alle forze dell’ordine togliendole a chi predica l’odio verso l’occidente». Il progetto «Laboratorio cittadinanza» di finanziamento ai luoghi di culto islamici è stato proposto dal ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, che nei giorni corsi ha presentato l’iniziativa alla moschea di Roma.
I controlli devono essere «rigorosi», chiede anche Isabella Bertolini, di Forza Italia: «Altro che come ha fatto il governo Prodi - si associa alla polemica - che fino ad oggi ha destinato milioni di euro in finanziamenti a moschee e centri islamici».
Il capogruppo della Lega in regione Lombardia, Stefano Galli, propone l’intransigenza: «È il momento di far partire le ruspe e di abbattere» la moschea di viale Jenner a Milano.
Più controlli, anche se non esasperanti, non sarebbero criticati dai musulmani moderati: «Sono favorevole all’introduzione di una sorta di albo per gli imam che operano in Italia - premette Mario Scialoja, presidente della sezione italiana della Lega musulmana mondiale -.

Ci vuole un monitoraggio», ma attività eversive, valuta, riguardano «quattro, cinque moschee su un totale di 630 luoghi di preghiera che esistono in Italia».
I servizi, nell’ultima relazione al parlamento, ne hanno contate 693 (moschee e luoghi di culto). Erano 351 nel 2000.

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