Subito sono divampate le polemiche politiche. Dall'India, dove si trova in viaggio di Stato, arriva la richiesta di Prodi, rivolta agli uomini del suo governo, di non scendere in piazza a Vicenza. Il premier ha fatto chiamare Paolo Cento e Alfonso Gianni, i due sottosegretari che più sembravano intenzionati a partecipare alla manifestazione di Vicenza, nonostante il monito di Prodi a evitare ogni possibile rischio di strumentalizzazione per la presenza di membri di governo all'iniziativa. La telefonata dello staff prodiano hanno convinto Alfonso Gianni e Paolo Cento a fare un passo indietro. Cento ha aggiunto che "è irrilevante che io vada o non vada a Vicenza, quel che è rilevante è che ci sia una grande manifestazione. E i Verdi restano contrari all'allargamento della base Usa".
Rutelli: il disordine verrà represso con severità Nel corso del question time alla Camera il vice premier Francesco Rutelli ha anticipato la linea dura del governo: "Confido che non vi sarà alcun disordine il prossimo sabato" a Vicenza. "Dovrà essere prevenuto, ma nel caso vi fosse deve essere represso con estrema severità".
Il premier: manifestare senza aggressioni "Spero che sia una manifestazione serena e mi auguro che sia portata avanti con consapevolezza come ogni manifestazione democratica, libera, senza aggressioni e tensioni". Prodi ha anche precisato che "la responsabilità dell'ordine pubblico è del governo italiano, non di quello americano".
Ferrero, non recitare più parti nella commedia “Pur essendomi pronunciato contro la decisione del governo Berlusconi di concedere il raddoppio della base americana a Vicenza, penso che un ministro non possa presenziare ad una manifestazione che ha degli elementi critici verso il governo”. Lo ha detto il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero. “Non andrò alla manifestazione - ha aggiunto Ferrero - perché non si possono interpretare più parti in una commedia”.
“Stiamo attenti a non trasformare la manifestazione di Vicenza in un luogo potenziale di cultura eversiva”. Lo afferma il presidente dei senatori dell'Ulivo Anna Finocchiaro. “Sappiamo che in questo paese esiste un importante e democratico movimento pacifista - sottolinea - ma ci sono anche delle frange che si sono infiltrate in questo movimento e possono costituire un pericolo, perché riconoscono l’uso della violenza come un agire politico. Ora ci muoviamo in un bipolarismo infantile”, aggiunge Finocchiaro commentando la situazione al Senato. “É possibile pensare - conclude - che in un bipolarismo adulto nelle grandi questioni di crinale come vita, morte, pace e guerra ci possano essere dissociazioni che non influiscano sulla tenuta della coalizione”.
Il capogruppo dell’Udeur alla Camera, Mauro Fabris, sottolinea le contraddizioni che stanno dilaniando in queste settimane la maggioranza: “Non sappiamo in base a quali presupposti il segretario del Prc Giordano dica di essere in grado di far cambiare idea al governo sulla questione della Ederle 2 a Vicenza. Sappiamo solo che, confermando la sua presenza alla manifestazione del 17, come ha fatto pure il segretario del Pdci Diliberto, due segretari nazionali di partiti della maggioranza dimostrano di non tener in alcun conto il significato delle parole del presidente del Consiglio, quando ieri ha affermato che il governo ha preso una decisione definitiva e che il governo non manifesterà contro se stesso”.
Diliberto: scelta personale "Con il mio partito ho fatto una
scelta precisa: che il segretario non
partecipasse in prima persona al governo proprio per avere un'agibilità
politica maggiore". Il segretario del Pdci Oliviero Diliberto spiega
che andare alla manifestazione "è una scelta
personale".
Caruso, infondati i timori di Amato "Le preoccupazioni espresse dal ministro Amato mi sembrano del tutto infondate e sbagliate", lo afferma Francesco Caruso
deputato del Prc. "Il corteo di Vicenza - sottolinea - nasce come percorso di lotta dei comitati cittadini contro
l'ampliamento della base. Non si può e non si
deve mai confondere la protesta sociale e popolare con il terrorismo".
Schifani: minacce per l'Alleanza atlantica “Il fatto che Prodi sia costretto a tentare di imporre ai membri del suo governo di non partecipare alla manifestazione anti-americana contro la base Usa di Vicenza – afferma il capogruppo al Senato di Forza Italia, Renato Schifani - sta a significare ancora una volta che questa pseudo-maggioranza non ha una libera e autonoma linea di politica estera condivisa. Un dato incontrovertibile, confermato dalla presenza al corteo dei segretari di quei partiti comunisti senza il cui sostegno questo governo non esisterebbe. Prodi però non può ritenere ininfluente e senza conseguenze sul suo esecutivo una simile partecipazione, che collide con gli accordi internazionali derivanti all'Italia dall'adesione all'Alleanza atlantica”.
Matteoli, la sinistra in piazza sfiducia il governo “Il tentativo di Prodi di impedire a ministri e sottosegretari di partecipare alla manifestazione di Vicenza non riguarda i leader e altri numerosi rappresentanti dei partiti massimalisti e della sinistra antagonista che saranno invece presenti per gridare il loro no alla decisione di ampliare la base Usa. La loro presenza non assolve ma sfiducia Prodi sulla politica estera”. Lo dichiara il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli. La presenza dei massimalisti che sono determinanti per l'esistenza del governo - aggiunge Matteoli - non è meno grave e non è accettabile che nella maggioranza si predichi ed attui insieme la strategia della lotta e del governo”.
Ferrando: manifestazione contro Prodi "Dichiarando che la decisione presa sulla base di Vicenza è irreversibile e proibendo la partecipazione di membri del governo alla manifestazione, Romano Prodi contribuisce alla chiarezza: la manifestazione di Vicenza sarà, tanto più ora, contro il Governo Prodi, senza la minima possibile ambiguità". È quanto sostiene Marco Ferrando, leader del movimento per il partito comunista dei lavoratori. "Le sinistre di governo - sottolinea Ferrando - possono continuare a balbettare e ad arrampicarsi sugli specchi per cercare di giocare tutte le parti in commedia".
Calderoli: sabato il premier sarà sfiduciato "La preannunciata partecipazione, certa per i segretari dei partiti di maggioranza e probabile per alcuni esponenti di governo, alla manifestazione di Vicenza di sabato certifica la venuta meno della maggioranza di governo sulla politica
estera, visto che sabato Prodi sarà di fatto sfiduciato in piazza dalla sua stessa maggioranza di governo». Lo afferma Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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