Ambrogini, battaglia finale sui nomi

Meno nomi e un accordo bipartisan aveva chiesto il sindaco Letizia Moratti quando si era cominciato a parlare degli Ambrogini, la massima onorificenza assegnata ai cittadini illustri il 7 dicembre, giorno del patrono. «Giusto, è ora di cambiare metodo», le ha fatto eco il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri al momento di convocare per ieri notte i quattro membri dell’ufficio di presidenza e tutti i capigruppo che formano la commissione incaricata di assegnare le medaglie d’oro e le benemerenze. Ma a Palazzo Marino evidentemente non è ancora arrivata l’ora delle grandi intese. E si è discusso per ore anche sul numero dei riconoscimenti da assegnare. L’anno scorso si era litigato fino a notte fonda sul nome di Oriana Fallaci, quest’anno ci si è accapigliati su quello di Renato Farina, il vicedirettore di Libero, proposto dall’ex assessore di Fi Aldo Brandirali e per cui nel pomeriggio il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti aveva respinto con 75 voti su 75 la richiesta avanzata dallo stesso giornalista affinché venisse sospesa, in attesa della pronuncia di merito sul suo ricorso, l’applicazione della sanzione di sospensione dall’Albo inflittagli dal Consiglio regionale della Lombardia. Da un giornalista all’altro, cade anche la candidatura di Giampaolo Pansa, proposto da An per riconoscenza dopo i libri scritti sugli orrori dei partigiani nei giorni successivi alla fine della guerra. In crescita, invece, le quotazioni del direttore Ferruccio De Bortoli e del quotidiano Il Giorno che festeggia i cinquant’anni. Ricorrenza (cento anni) anche per la clinica Mangiagalli, proposta dal centrosinistra e in corsa per la grande medaglia d’oro. Consensi unanimi per il comico Teo Teocoli, per lo stilista Elio Fiorucci, per la Premiata Forneria Marconi e per l’opera San Francesco. Dell’opposizione la proposta dei nomi dell’attrice Lella Costa, del pediatra Fabio Sereni e di Giuseppe Massari, responsabile dell’Ufficio handicap del Comune e volontario con don Virginio Colmegna presso la Casa della Carità. Provocatorie le candidature della Lega che propongono il regista del Mercante di pietre, Renzo Martinelli e dell’imam di Segrate «perché ha il merito, parlando, di far capire ai milanesi tutta la realtà delle cose che da anni denunciamo». Meno politicamente impegnative quelle del capitano del Milan Paolo Maldini e degli show-men Cochi e Renato. Fi, invece, sponsorizza Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica e presidente dell’Authority del volontariato. Rifondazione comunista spinge la partigiana Onorina Brambilla Pesce e Franca Caffa, presidente del Comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti, tra le più attive e combattive associazioni impegnate contro il degrado delle periferie.

La lista di An spazia da don Chino Pezzoli, fondatore della Comunità promozione umana a sostegno di tossicodipendenti, minori in difficoltà, ammalati di Aids ed emarginati in genere, al Movimento per la Vita Ambrosiano, a Cesare Cavalleri, «da quarant’anni direttore di Studi cattolici», fino a Franco Ghizzo, produttore teatrale e manager del Teatro Nuovo dal 1977. Oggi la lista definitiva.

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