Dora in avanti le ambulanze entreranno nei campi rom sotto scorta. Lassessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani, ha chiesto al prefetto Gian Valerio Lombardi di autorizzare laffiancamento delle forze dellordine ai soccorritori. Così non si verificheranno più episodi come quello di venerdì, quando gli operatori del 118 si sono trovati a soccorrere un gruppo di giovani rom vittime di un incidente in mezzo agli insulti, alle spinte e alle aggressioni dei loro parenti. Qualche nomade ha perfino cercato di rubare una delle ambulanze e due soccorritori sono stati presi a sprangate sulle schiena. Le proteste, nate per un presunto ritardo dei soccorsi, si sono poi rivelate infondate perché i primi mezzi sono arrivati nel giro di pochi minuti. «Per i nostri interventi nelle aree controllate dai nomadi - spiega Bresciani - la scorta di sicurezza è ineludibile per rispettare i diritti di chi si sacrifica per il bene pubblico». Lidea della scorta piace anche a chi è in prima linea. «Ci può aiutare a lavorare meglio - commenta Giovanni Sesana, direttore del servizio di emergenza urgenza -. Certo, non è necessario un assetto da guerra, ma tante volte solo una divisa serve come deterrente ed è utile a placare gli animi».
Venerdì, a operare in mezzo al caos più totale, cera anche Elena Costantini, anestesista rianimatrice al Sacco.
Ambulanze nei campi rom solo con la scorta
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