In America, nuove forme di obiezione

La Casa Bianca sta preparando un pacchetto di provvedimenti che potrebbe legare le mani al presidente eletto Barack Obama sul tema rovente dell’aborto. L’uomo che potrebbe guastare la festa ai democratici, pronti a prendere il controllo della capitale americana a gennaio, è il ministro della Sanità Michael Leavitt. Prima di lasciare la poltrona insieme al resto della squadra di governo di George W. Bush, Leavitt intende varare un regolamento che stabilisca nuove forme di protezione per medici, infermieri e altri operatori del mondo della sanità che esprimano obiezione di coscienza, «per motivi religiosi o convinzioni morali», quando si tratta di ogni pratica legata all’interruzione di gravidanza. Il ministro sostiene che le regole mirano a offrire maggiori garanzie di quelle già disponibili per legge solo a chi rifiuta di eseguire un aborto, ma tra gli addetti ai lavori c’è chi ritiene che il regolamento avrà una portata più vasta, offrendo tutela anche a farmacisti contrari alla pillola del giorno dopo o a dottori che rifiutano l’inseminazione artificiale. L’iniziativa di Leavitt, appoggiata dalla Casa Bianca, si è trasformata in una corsa contro il tempo.

Il ministro deve agire entro il 20 dicembre (un mese prima dell’insediamento di Obama) se vuol varare un regolamento che vincoli il nuovo presidente. Se ce la farà, l’amministrazione Obama per annullarlo dovrà mettere a punto una nuova proposta e sottoporla a un iter di valutazione che richiede mesi.

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